Boom di partite iva legate in particolare alle professioni emergenti

Trend in crescita del lavoro autonomo e delle partite iva legate alle professioni emergenti, complice anche l'estensione del regime fiscale forfettario.

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Dopo il periodo Covid, che ha avuto effetti terribili per il settore degli autonomi, il popolo delle partite Iva è tornato ad aumentare. I lavoratori autonomi si posizionano sopra i 5 milioni di effettivi. Lo ha reso noto l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Molti autonomi sono in difficoltà, come gli artigiani, i piccoli commercianti e gli agricoltori, mentre altre categorie sono in costante espansione, come come i digital marketing, i web designer, i social media manager, i formatori, i consulenti agli investimenti, i pubblicitari, i consulenti aziendali, i consulenti informatici, gli utility manager, i sociologi, gli amministratori di condominio. Il trend positivo è sicuramente imputabile alla ripresa economica dopo l’avvento del Covid, con l’aumento dell’occupazione e conseguentemente anche quella autonoma.

Le professioni emergenti in ambito digitale

Sicuramente il periodo del Covid ha accesso un faro sulle infinite possibilità lavorative offerte dalla rete. Internet ha rappresentato a livello globale un appiglio di interconnessione con il mondo esterno, ed accanto all’evoluzione del web si sono moltiplicate anche le professioni legate alla sfera digitale. Migliaia di imprese ha investito ingenti fondi nella trasformazione digitale, con aumento delle posizioni lavorative aperte in tale ambito, tra le quali spicca quella del digital marketing, colui che cura ogni dettaglio dell’azienda dal punto di vista comunicativo, che si occupa di sfruttare i mezzi digitali, come siti web o social media, per promuovere servizi o prodotti di un determinato marchio. Attraverso l’analisi strategica dei dati di mercato attuali, la creazione di siti web e contenuti efficaci può raggiungere un considerevole numero di clienti, targetizzandoli e fidelizzandoli.

I dati commentati dal neo segretario generale della CGIL del Fvg Piga

Sicuramente ad allargare la platea degli autonomi ha concorso anche il fisco, come l’introduzione del regime forfettario per le attività autonome con ricavi e compensi inferiori a 85 mila euro. Intanto, le attività che costituiscono il cosiddetto lavoro autonomo “classico” sono in costante diminuzione. Si tratta degli artigiani, dei piccoli commercianti e degli agricoltori. Conferma questi dati il neo segretario generale della CGIL del Fvg Michele Piga secondo il trend in crescita riguarda i nuovi lavori e in particolare certe professioni. Quelle sanitarie ad esempio dove in molti lasciano il pubblico per mettersi in proprio e lavorare a gettone.

Il regime fiscale un incentivo al lavoro autonomo

Determinante per Piga è stata la nuova flat tax con l’aliquota fissa del 15% per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo. Il regime forfettario è una delle opzioni fiscali più vantaggiose per chi vuole avviare o gestire un’attività imprenditoriale, che prevede una tassazione ridotta e l’assenza di alcune obbligazioni contabili e fiscali. Tra i vari requisiti per accedere al forfettario, quello relativo ai ricavi e i compensi dell’attività, il cui insieme non deve superare gli 85.000 € annui. Per il segretario della Cgil la situazione resta comunque preoccupante dal punto di vista dalla tenuta del sistema previdenziale.

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