Assolavoro: “Con il decreto dignità 39mila occupati in meno”

Assolavoro ha rilasciato i dati delle persone assunte con un contratto di lavoro in somministrazione dall'entrata in vigore del decreto dignità.

Approvato dal consiglio dei Ministri il decreto dignità proposto da Luigi Di Maio

Il Decreto dignità è il primo provvedimento legislativo del ministro del Lavoro e dello sviluppo economico Luigi Di Maio. Assolavoro ha rilasciato, in occasione dell’assemblea pubblica dedicata ai temi del lavoro regolare che si è svolta a Roma, i dati delle persone assunte con un contratto di lavoro in somministrazione dall’entrata in vigore del decreto dignità.

Ecco i dati di Assolavoro in merito alle persone assunte con un contratto di lavoro in somministrazione dall’entrata in vigore del decreto dignità

Da i dati forniti da Assolavoro è emerso che da luglio 2018, data di presentazione del decreto dignità, a dicembre 2018 le persone assunte con un contratto di lavoro in somministrazione sono calate di 39mila unità (-8,5%). Questo dato è legato al crollo dei lavoratori assunti con rapporti a termine (-50.338) solo in parte compensato dall’incremento dei somministrati a tempo indeterminato (+11.298 unità).

Ad essere determinanti sulle mancate “prosecuzioni/nuove attivazioni” sono stati i vincoli introdotti nel nostro ordinamento dal dl 87, cioè le causali, i limiti alle proroghe, uniti al maggior costo nel caso di nuovo contratto con lo stesso lavoratore. Tutti freni che in parte corrispondono ad un forte turn-over; e in parte, purtroppo minore, ad una crescita delle stabilizzazioni di risorse con competenze (più spendibili).

Nello stesso arco di tempo hanno raggiunto picchi elevati alcuni contratti meno tutelanti, ad esempio il lavoro stagionale (+10.800 unità), l’intermittente (+15.535) e le prestazioni occasionali (+51.854 contratti). Negli ultimi 5 anni i lavoratori completamente in nero individuati con ispezioni sono stati 294mila. Si tratta di persone abbandonate a un sistema di sfruttamento e per le quali non esiste un percorso di accompagnamento verso un’occupazione legale e tutelata. “Occorre intervenire – ha affermato Alessandro Ramazza, presidente di Assolavoro – e le agenzie per il lavoro ci sono”.

Infine, le misure che Assolavoro intende introdurre sono il sostegno al reddito e l’accompagnamento ai lavoratori in nero che denunciano il lavoro irregolare. “La richiesta è quella di prevedere una Naspi di importo pari al livello minimo attuale e un assegno di ricollocazione “Sommersi” per una durata di almeno 12 mesi. Il mix di entrambi gli interventi – ha concluso Alessandro Ramazza – favorirà l’emersione e così il buon esito della politica attiva.”

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