Amnistia e carcere, tra aggressioni e speranze di formazione

Nuove aggressioni vengono segnalate nelle carceri italiane. Si cerca, poi, di investire di più nella formazione dei detenuti: solo così si riduce il tasso di recidiva.

Amnistia, carceri e detenuti, le ultime news ad oggi: due detenuti suicidi in meno di 24 ore a Civitavecchia

Luci e ombre nelle carceri italiane. Si segnala una nuova aggressione avvenuta all’interno delle carceri, stavolta al Dozza di Bologna. Qui un detenuto italiano ha aggredito due agenti di polizia penitenziaria nel reparto di infermeria, mentre altre due poliziotte sono state aggredite nel polo per le detenute con disabilità mentale da una reclusa.

A parlare di questa insostenibile situazione è il Segretario Nazionale del Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria Antonio Fellone, che lancia un grido d’allarme: “Siamo stanchi ed esausti di essere spettatori di aggressioni alla Polizia Penitenziaria. La prima, presso la sezione femminile, vedeva protagonista una detenuta straniera con problematiche di natura psichiatrica (già rea di altri episodi) che aggrediva due poliziotte penitenziarie e la seconda presso il reparto Infermeria, ove un detenuto italiano si rifiutava di entrare in cella e aggrediva due poliziotti penitenziari. Quattro poliziotti in ospedale per le cure e gli accertamenti del caso: ecco l’ennesimo bollettino di guerra”.

Le ultime news dal mondo del carcere: Ciambriello chiede più risorse per la formazione dei detenuti.

La formazione è considerata l’arma per ridurre il tasso di recidiva e consentire ai detenuti di ricominciare una nuova vita una volta scontata la pena. Il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, è stato intervistato da Crc Tv e ha chiesto maggiori risorse da destinare alle attività formative per i detenuti, ed inoltre ha sottolineato come, nelle carceri, ci sia un maggiore bisogno di sociologi, psicologi, educatori e volontari.

Tra le iniziative compiute dalla Giunta regionale e dall’assessore Marciani, Ricorda Ciambriello, è degna di nota l’attivazione di Garanzia Giovani per i detenuti dai 16 ai 29 anni. QUesta iniziativa è importantissima, ma non basta: è necessario investire ancora più risorse nella formazione per far sì che i detenuti, una volta scontata la pena, possano essere facilmente inseriti nella società.

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