Un nuovo episodio di violenza si è verificato nelle carceri italiane, stavolta a Sanremo. Qui un detenuto di origine romena che deve scontare una pena di trent’anni ha aggredito un agente di polizia penitenziaria colpendolo violentemente con dei pugni sul volto. L’agente è stato portato prontamente in ospedale, ed ha riportato delle ferite guaribili in circa 30 giorni.
Inizialmente il sindacato Sappe aveva riferito che il detenuto resosi protagonista di quest’episodio violento ha frequentato un corso di pugilato organizzato all’interno dell’istituto di pena, e ciò aveva fatto scattare l’indignazione di molti, come ha riferito il capogruppo regionale della Lega Franco Senarega: “Sembra una barzelletta, ma purtroppo nelle nostre carceri capita anche questo. La cosiddetta ‘noble art’ non può essere insegnata a detenuti di indole violenta come il giovane straniero che, peraltro, pochi giorni fa aveva dato nuovamente in escandescenze demolendo la propria cella e ieri ha colpito con una ‘sventagliata di pugni al volto’ il malcapitato agente”.
Le ultime news dal mondo del carcere ad oggi: il dibattito sulle attività da attivare negli istituti penitenziari.
Anche Michele Lorenzo, il segretario della regione Liguria del Sappe, aveva contestato la scelta di istituire un corso di pugilato per i detenuti, preferendo dei corsi che possano essere anche utili una volta che i reclusi abbiano concluso la loro pena: “Sono scelte sbagliate. Ci sono innumerevoli altre attività che possono essere svolte dai detenuti e che possono tornare loro utili una volta usciti dal carcere”.
Poco dopo, però, è arrivata una precisazione dallo stesso Sappe che smentito la notizia, sottolineando che il detenuto non ha mai frequentato il corso di pugilato organizzato nel carcere di Sanremo.
