Oggi è la giornata cruciale per la presentazione degli emendamenti al decreto legge 28 gennaio, n.4, il cosiddetto “Decretone”, che ha introdotto il Reddito di Cittadinanza e Quota 100, nuovo strumento per le pensioni anticipate. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte emendative è stato stabilito per oggi, 12 febbraio 2019 alle ore 9. Mauro D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni, ha annunciato che il senatore del Pd Tommaso Nanninici farà da portavoce delle istanze di carattere previdenziale provenienti dal gruppo Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni, dal Comitato Opzione Donna Social e dal Comitato Esodati Licenziati e Cessati, mediante la presentazione di una serie di emendamenti.
“Oggi e domani avranno l’opportunità di aprire un dialogo con noi, approvando quegli emendamenti da noi proposti e che arriveranno in commissione lavoro tramite il nostro amico Senatore Nannicini.
Il termine per la loro presentazione scadrà già domattina, alle ore nove, e la discussione su quali mantenere e quali tagliare sarà deciso soprattutto dalla senatrice Catalfo, presidente di tale commissione.
Dovrà assumersi, lei e il movimento cinque stelle, la responsabilità di negare o approvare tutte le proposte migliorative presentate. Dovrà tenere in debito conto quella che sarà la reazione di chi si affida a quelle proposte. Non la invidio”, ha precisato D’Achille
Le richieste di carattere previdenziale più urgenti
“Mauro ci ha messo al corrente dell’esistenza di un Ddl (disegno di legge) ad oggi in lavorazione a cura dei tecnici del PD, che contiene una serie di proposte di provvedimenti (alcuni saranno estrapolati e prenderanno fin da subito la veste di emendamento al DL in discussione) anche perché esistono questioni drammaticamente urgenti da risolvere una volta per tutte (leggasi il problema annoso degli esodati) mentre altri diventeranno capitoli per una proposta futura ma da mettere in campo nel breve periodo. Il Sen. Tommaso Nannicini ci ha reso partecipi di queste iniziative, esortandoci ad essere parte attiva del processo esprimendo i nostri bisogni, i nostri desiderata piuttosto che le nostre idee, sul cosa potrebbe essere funzionale ad incrementare quel processo di flessibilità auspicato ancorché necessario anche a correggere errori, storture ed iniquità di norme già esistenti (leggasi cumulo Gratuito anche per Opzione Donna ed esodati)“, ha chiarito Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social.
Il Governo sarà disponibile modificare la sua “creatura” previdenziale? “Forse ci sarà un po’ di attenzione ma ho ragione di credere che non ci sia, almeno per il momento, una volontà politica o economica piuttosto che opportunistica, di apportare modifiche sostanziali a quanto contenuto nel DL 4, sottoposto a conversione al Senato, da parte di questo esecutivo”, ha dichiarato l’amministratrice del CODS.
“La rappresentanza della maggioranza di Governo, tramite le commissioni preposte, non sta esprimendo alcun parere né proposta di emendamento per “aggiustare” i provvedimenti inseriti nel decreto quindi, auspichiamo ad un intervento in questa direzione da parte delle minoranze che magari non potrà essere risolutivo nell’immediato, ma che potrà essere di sostegno ed avvio per una discussione ampia e collegiale nel prossimo futuro, funzionale ad apportare quelle sostanziali riforme previdenziali richieste (e necessarie) dai lavoratori”, ha aggiunto.
Armiliato ha precisato: “La Commissione lavoro al Senato della quale il Prof. Tommaso Nannicini é autorevole esponente, ci ha garantito tramite il nostro amico Mauro D’Achille, la presentazione di emendamenti e pressing per sostenerli e noi, in attesa di poter leggerne i contenuti nel dettaglio, sosteniamo chiunque porrà agli atti pietre miliari per poter affrontare un percorso funzionale a migliorare le attuali condizioni di Tutti i lavoratori ma, soprattutto, quella delle prima vessata e poi dimenticata platea femminile”.
“Considerato che aprile è ormai alle porte, resta molto poco spazio ai vari partiti per affrontare temi di ampio impatto, che oltre tutto restano fortemente influenzati dalla precarietà della generale situazione economica del Paese. Ecco quindi che le rivendicazioni dei nostri tre comitati, nei confronti del politico recettivo e perspicace possono acquistare improvvisamente un inatteso appeal.
Stiamo ad osservare i prossimi sviluppi ma una cosa è certa: anche in materia di consensi, nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma e questo vale anche per chi oggi si ritiene così forte da potersi permettere di ignorare le legittime istanze dei cittadini, siano essi donne piuttosto che esodati, caregivers o lavoratori ingabbiati in un sistema previdenziale inadeguato, per molti versi iniquo, che ha scientemente disseminato di mine ed ostacoli quel ponte che dovrebbe invece connettere agevolmente il mondo del lavoro con quello del dovuto e giusto riposo”, ha commentato Luigi Metassi, amministratore del Comitato “Esodati, Licenziati e Cessati”.
Quali emendamenti saranno presentati al Decretone?
Sono molte le novità sulle pensioni che si attendono dagli emendamenti presentati in Commissione lavoro al Senato. “Stando a quanto riportano le ultime notizie, sembrerebbero già diversi gli emendamenti pronti, da M5S, Forza Italia PD e FdI”, ha affermato Elide Alboni, amministratrice del Comitato “Esodati, Licenziati e Cessati”.
Alboni ha elencato le proposte di riforma delle pensioni raccolte tramite i social: “Le proposte, per il momento scritte dai Social, toccano ogni novità pensione e prevedono: salvaguardia [ comunque la chiameranno UNA la sostanza] ultimi esodati esclusi da 8Ava quindi una vera onnicomprensiva SANATORIA di tutti quegli errori di disuguaglianza perpetrati in 8Ava e tante volte documentati, tra le altre, riduzione progressiva di tasse e Irpef per i pensionati; al voler rendere strutturale l’ape social; ampliamento della lista delle occupazioni gravose; possibilità di # cumulo anche per l’opzione donne ed ESODATI ; blocco delle aspettative di vita anche per la pensione di vecchiaia; erogazione del Tfs fino a 30mila euro per tutte le forma di pensionamento e non solo per uscite con quota 100; abolizione del divieto di accesso alle diverse forme di pensione per gli invalidi che già percepiscono l’assegno di invalidità; erogazione di un bonus contributivo alle mamme di disabili 100% con accompagno, al pari degli invalidi lavoratori, ovvero tre mesi ogni anno con massimo cinque anni; a tutte le donne per l’accesso a tutte le forme di pensionamento anticipato e di vecchiaia”.
“Si tratta di proposte che potrebbero integrare gli emendamenti che il Pd si prepara a presentare e che dovrebbero riguardare SANATORIA ONNICOMPRENSIVA x ESODATI , blocco delle aspettative di vita anche per la pensione di vecchiaia, aumento delle categorie di occupazioni gravose, rendere strutturali , ape social e ape volontario, aumenti per le pensioni di invalidità e maggiori tutele per invalidi e disabili che sarebbero anche degli emendamenti già previsti dalla Lega (questi ultimi riguardanti invalidi e disabili)”, ha chiarito Alboni.
I segnali lanciati dal Governo
Il Governo fino a questo momento si è mostrato poco incline ad accettare il confronto sulle riforme. “Sabato 9 febbraio centinaia di migliaia di persone hanno letteralmente invaso le vie del centro di Roma per partecipare alla manifestazione #FuturoalLavoro indetta da Cgil, Cisl e Uil. Pensionati, lavoratori e giovani sono arrivati da tutta Italia con ogni mezzo a disposizione e hanno riempito piazza San Giovanni in ogni ordine di posto”, ha osservato Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil.
“È stata una giornata importante, molto partecipata e carica di significati. I Sindacati hanno chiesto a gran voce al governo di aprire un confronto serio e di merito sul futuro del paese, contestando le misure finora adottate considerate del tutto insufficienti. A suggellare una ritrovata unità sindacale i pensionati di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di sfilare insieme portando in piazza rivendicazioni comuni sulle pensioni, sul lavoro dei giovani, sullo sviluppo, sul contrasto alla povertà e sulla non autosufficienza.
A manifestare è stato un grande popolo che merita ascolto, risposte e un vero cambiamento. Teniamoci pronti perché se le cose non cambiano dovremo continuare a farci sentire. Dal governo non sono infatti arrivati segni di attenzione nei confronti della manifestazione. Anzi, in più di una occasione da parte di alcuni membri della maggioranza sono arrivati messaggi di insofferenza e attacchi pretestuosi e insopportabili”, ha precisato l’esponente sindacale.