Riforma pensioni: Quota 100 ed Opzione donna, le ultime novità ad oggi

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni. Quota 100 nell'analisi di Pierangelo Albini e le precisazioni di Orietta Armiliato del CODS.

Riforma pensioni 2019: le ultime novità su Quota 100 e flessibilità in uscita

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni sono state commentate dal direttore dell’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria, Pierangelo Albini. “Immaginare forme che rendano flessibili le uscite, cioè che le anticipino rispetto a quello che potrebbe essere l’età del pensionamento non è un’operazione sbagliata, dipende dalle modalità con cui lo si fa”, ha affermato su Radio 24.

“Quando si parla di pensioni bisogna sempre considerare tre aspetti, che poi sono quelli che danno il giudizio su queste cose: equità che c’è tra le generazioni, la sostenibilità complessiva del sistema ed il fatto che questo tipo di meccanismo distingua tra le regole e le eccezioni. Il sistema pensionistico deve avere una credibilità nel tempo, deve consentire alle persone di fare delle valutazioni su un quadro relativamente certo, pur sapendo che il sistema pensionistico deve essere adattato nel tempo. L’Italia brilla per questa capacità: fare una riforma che il Governo successivo smonta, in modo tale che le persone non abbiano certezza delle regole e non costruiscano il secondo pilastro della previdenza, che integri la previdenza pubblica”, ha osservato Albini.

Sul turnover che dovrebbe innescare Quota 100, Albini si è mostrato scettico. “Quota 100 non mi sembra neanche disegnata per avere questo tipo di risultato”, ha affermato. “Questo tipo di ragionamento potrà avere un impatto marginale, ma viene utilizzato per difendere la sostenibilità del provvedimento“, ha dichiarato.

Il punto di Orietta Armiliato del CODS sulla previdenza al femminile

Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social ha analizzato le ultime novità in tema di pensioni provenienti dal decreto legge che ha introdotto il Reddito di cittadinanza e Quota 100. Ciò che risulta evidente, per Armiliato, è che “sia nella manovra finanziaria appena varata sia nel decreto che affronterà nei prossimi giorni il passaggio parlamentare, le Donne ed i loro bisogni non esistono: non vi è uno straccio di provvedimento che vada nella direzione di voler soddisfare i bisogni, quegli autentici, quelli necessari che le Donne denunciano, inascoltate”. Per Armiliato: “Il lavoro di cura, prevalentemente svolto dalle donne, è parte fondamentale del welfare informale del nostro paese. È ora che venga riconosciuto e valorizzato appieno sia a livello previdenziale sia pensionistico”.

A proposito della possibilità “che è stata data a coloro che opteranno per Quota 100  di accedere (e meno male si intende…) utilizzando come da legge vigente, il Cumulo Gratuito per i periodi assicurativi versati nelle diverse gestioni per poter raggiungere gli anni imposti e poterne quindi usufruire”, Armiliato ha affermato: “Ebbene, c’e una stortura nel nostro ordinamento previdenziale che da anni chiediamo di sanare, è un ennesimo sopruso perpetrato a danno delle donne e, nel caso di specie, verso coloro che desiderano scegliere la misura dell’Opzione Donna ma che, insieme agli esodati ed al contrario di tutti gli altri lavoratori, non lo possono fare perché il legislatore con la LdB del 2017 ha così deciso e a nulla sono valse proteste e richieste: anche questo governo si è reso sordo e non ha voluto neppure prendere in considerazione la questione”.

L’amministratrice del CODS chiede agli esponenti delle opposizioni “di opporsi, appunto, ad un legiferare misogino, volutamente miope al cospetto dei dati che ogni giorno sono diffusi da economisti ed analisti sulla paradossale condizione previdenziale e pensionistica delle donne, condizione che le penalizza ovunque e comunque”. Ed, in particolare “sostenere con emendamenti ad hoc durante il processo parlamentare del decreto appena sottoscritto dal CdM, questa che può sembrare una istanza banale o di poco conto ma che aiuterebbe la vessata platea femminile che ha lavorato e versato contribuzione e che, giocoforza, pur di garantirsi un reddito, si è trovata nella condizione di dover sottoscrivere contratti precari di collaborazione, co.co.co, co.co pro o altro”.

Ai Segretari delle OO.SS che si sono mostrati più sensibili alle problematiche legate alla platea femminile, Armiliato rivolge una richiesta:” Aiutate le lavoratrici a superare almeno questa vessazione e facciamo in modo, insieme, di equiparare a tutti gli altri lavoratori le Donne che scelgono, per “N” ragioni e tutte in egual misura importanti, di abbandonare la strada della pensione calcolata con il sistema retributivo o misto per quella molto meno remunerativa ancorché anticipata che offre il sistema contributivo espresso dall’istituto dell’Opzione Donna”.

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