Vaccini: Zaia bocciato dalla Corte Costituzionale. Secondo la consulta ricorsi della Regione Veneto infondati

Vaccini: Zaia bocciato dalla Corte Costituzionale parla di ricorso all “coercizione”. Secondo la Consulta iricorsi della Regione Veneto sono infondati.

Vaccini: Zaia bocciato dalla Corte Costituzionale. Secondo la consulta ricorsi della Regione Veneto infondati

La ministra della Salute Beatrice Lorenzin intervistata mercoledì 22 novembre su Radio Capital da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto ha espresso pubblicamente la sua soddisfazione per la pronuncia del Consiglio di Stato sull’obbligatorietà dei vaccini, propri mentre il governatore della Regione Veneto Luca Zaia definiva la decisione della Corte un atto di coercizione. La Corte costituzionale ha infatti dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate nei ricorsi della Regione Veneto sull’obbligo dei vaccini. Secondo i giudici costituzionali, le misure sono una scelta spettante al legislatore nazionale. Il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà dei vaccini si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali. È quanto emerge dalla decisione sui ricorsi.

Non in discussione le vaccinazioni ma la loro obbligatorietà

Le questioni sottoposte alla Corte costituzionale non mettevano in discussione l’efficacia delle vaccinazioni – ma la loro obbligatorietà, sospesa dalla Regione Veneto con una legge del 2007 che aveva introdotto un sistema di prevenzione delle malattie infettive basato solo sulla persuasione. La Corte ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate. Secondo i giudici costituzionali, le misure in questione rappresentano una scelta spettante al legislatore nazionale. Sempre secondo la Corte questa scelta non sarebbe irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie.

La Corte ha considerato tra l’altro che tutte le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e già raccomandate nei piani nazionali di vaccinazione e finanziate dallo Stato nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea). L’obbligatorietà è stata giustificata da un progressivo calo delle coperture vaccinali. C’è stato tuttavia un mutamento nelle sanzioni: la legge di conversione ha modificato il decreto legge riducendo le sanzioni amministrative pecuniarie e prevedendo che queste, in ogni caso, debbano essere precedute da un incontro tra le famiglie e le autorità sanitarie allo scopo di favorire un’adesione consapevole e informata al programma vaccinale. Un’adesione dunque e non un’imposizione, a quanto sembra. Infine, la mancata vaccinazione non comporta l’esclusione dalla scuola dell’obbligo dei minori, che saranno di norma inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati.

La reazione del governatore della Regione Veneto Luca Zaia… e quella di Matteo Renzi

«Prendiamo atto di questa sentenza della Consulta, che rispettiamo. Come governatore ho fatto solo il mio dovere, perché ho difeso un modello che esisteva da dieci anni, fondato sulla libertà di scelta e sul dialogo con le famiglie. Ora si passa alla coercizione». Così il governatore Luca Zaia ha commentato la bocciatura della Consulta ai ricorsi della Regione Veneto sull’obbligo vaccinale. «Non abbiamo mai avuto posizioni contro le vaccinazioni – ha aggiunto -, anzi, mi spiace che la difesa di questo modello, che condividiamo con 15 paesi europei, come la Gran Bretagna, e che è stato concordato e monitorato col ministero della Salute, sia stata presa come una posizione no vax. Con questa sentenza si scrive la parola fine su un modello su cui ci siamo spesi, anche culturalmente, con un dialogo con le famiglie, e si passa alla coercizione. Vorrei ricordare che in questi anni di investimenti e di lavoro – ha proseguito Zaia – ci siamo dotati di un’anagrafe vaccinale informatizzata e che il nostro sistema prevedeva che al di sotto di una certa soglia scattasse l’obbligatorietà».

Di tutt’altro parere l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo cui la decisione presa dalla Consulta costituirebbe un grande passo in avanti, un successo, per la scienza. Lo fa sapere tramite Facebook: «La Regione Veneto ha perso il ricorso contro lo Stato sulla obbligatorietà dei vaccini. Un piccolo passo per il diritto, un grande passo per la scienza. Oggi è una buona giornata: sulla salute dei bambini non si scherza».

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