Donald Trump ha deciso di mandare via il consigliere per la Sicurezza nazionale H.R. McMaster e sta valutando e considerando chi possano essere i suoi possibili sostituti. La rivelazione è del Washington Post. Il quotidiano americano cita fonti vicine al presidente, secondo il quale la Casa Bianca non ha ancora mandato via McMaster solo per evitare una umiliazione al generale a tre stelle. Secondo giornali e tv americani la sua sostituzione sarebbe nell’aria da tempo ma avrebbe subito un’accelerazione dopo il licenziamento del segretario di Stato Rex Tillerson, cui è subentrato il capo della Cia, Mike Pompeo.
Tutto un susseguirsi di consiglieri… ma la Casa Bianca smentisce!
Nel giro di quattordici mesi, McMaster è il secondo consigliere per la sicurezza nazionale: Michael Flynn, quello nominato all’inizio del mandato di Trump, era stato costretto a dimettersi dopo solo due mesi per aver mentito sui suoi rapporti con Mosca. Secondo il Washington Post, Trump si è lamentato della rigidità di McMaster e del fatto che i suoi briefing erano inutilmente prolissi. Ma la Casa Bianca smentisce: la portavoce Sarah Sanders ha detto in un tweet che non sono in corso preparativi per sostituire l’attuale consigliere per la sicurezza e che i rapporti tra Donald Trump e McMaster sono eccellenti.
Il cruccio di Trump per ministri non all’altezza della situazione.
Ma non è tutto qui. Trump si sarebbe lamentato perché il suo governo non risulta all’altezza delle aspettative e pare abbia manifestato la volontà di liberarsi al più presto dei pesi morti al suo interno. Nel dettaglio, il cruccio del tycoon sarebbe crescente nei confronti del ministro per gli affari dei reduci Shulkin e di quello per lo sviluppo urbano Ben Carson, oltre che del capo di gabinetto John Kelly. Nuovo allarme ha inoltre creato alla Casa Bianca un’intervista alla ministra dell’Educazione Betsy DeVos, in cui questa non è stata in grado di rispondere ad alcune domande base sul sistema scolastico negli USA.