Parte dal presidente americano Donald Trump una nuova escalation nella sua offensiva protezionista. Oggi il cursore si ferma su acciaio e alluminio con dazi sulle importazioni rispettivamente del 25 e del 10 per cento. Esentati per ora Canada e Messico. L’idea del tycoon è quella di proteggere i lavoratori americani e la sicurezza nazionale.
In questo modo il capo della Casa Bianca ha confermato la nuova fase della sua politica difensivista. Settori da proteggere sono questa volta l’acciaio e l’alluminio. Il decreto prevede un dazio doganale del 25% per il primo, del 10% per il secondo sulle importazioni dall’estero.
Una scelta giustificata con la sicurezza nazionale (art.232).
Trump ha scelto di usare l’articolo di legge 232 sulla sicurezza nazionale. Questa la giustificazione: quei due metalli vengono usati in molte produzioni di armamenti, e gli USA sono prossimi a perdere l’autosufficienza, e il tycoon non vuole trovarsi in una situazione in cui la produzione di materiale bellico dipenderebbe da importazioni dall’estero.
Intanto, il consigliere di Trump per il commercio estero, Peter Navarro, aveva anticipato in un’intervista alla Fox News le due temporanee eccezioni di Canada e Messico, esonerati da questi dazi pur essendo ambedue grandi esportatori di acciaio negli Stati Uniti. La motivazione è che quei paesi sono amici e alleati, ed è in corso con questi il negoziato per la revisione del trattato Nafta che regola il mercato unico nordamericano.
Canada e Messico per ora esenti, pressione sugli altri Paesi.
Il Prdesidente vuole usare la minaccia dei dazi come strumento di pressione a quel tavolo negoziale. Almeno per adesso, i produttori canadesi e messicani di acciaio e alluminio sono esentati dalla tassa doganale. Agli altri concede quindici giorni di tempo per trovare soluzioni alternative, esaminando i loro comportamenti non solo sul piano commerciale, ma in parte anche su quello militare. L’obiettivo futuro è la tassazione reciproca, così annuncia Trump, che intanto invita le aziende straniere a produrre negli Stati Uniti…
