Papua Nuova Guinea devastata da un terremoto

A una settimana dal terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito la regione degli altipiani in Papua Nuova Guinea, l'arrivo dei primi soccorritori della Croce Rossa ha portato alla luce un tragico bilancio.

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A una settimana dal terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito la regione degli altipiani in Papua Nuova Guinea, l’arrivo dei primi soccorritori ha portato alla luce un tragico bilancio. Secondo la Croce Rossa internazionale, che cita dati forniti dalle autorità locali, il numero dei morti è salito a oltre cento. Interi villaggi sono stati distrutti e migliaia sono gli sfollati, senza cibo né acqua potabile. Nel frattempo si susseguono le scosse di assestamento, anche di magnitudo 6.

I soccorsi hanno difficoltà a raggiungere le zone colpite.

Iilitari australiane e neozelandesi si stanno occupando della distribuzione degli aiuti, mentre dalla Cina il governo e la Croce Rossa hanno promesso aiuti finanziari. I soccorsi incontrano ostacoli logistici a causa della lontananza delle regioni colpite e diverse agenzie di aiuti si preparano a calare gli aiuti per via aerea. Il sisma ha devastato gli orti di centinaia di migliaia di persone e le frane hanno bloccato e inquinato le falde di acqua potabile.. Numerose strade, ponti, scuole e cliniche sono andate distrutte.

Le conseguenze per l’economia di una zona ad alto rischio sismico.

Le scosse hanno costretto a disattivare anche l’estrazione di gas liquido operato dalla multinazionale Usa ExxonMobil: il più grande impianto del Paese resterà fermo per riparazioni almeno due mesi. La chiusura degli impianti avrà un duro impatto sull’economia, ha dichiarato il primo ministro Peter O’Neill. Intanto gli sforzi di soccorso si espandono lentamente, con milioni di dollari di aiuti dal governo, da ExxonMobil e dagli australiani Oil Search e Santos, che partecipano al progetto.

I terremoti sono comuni in Papua Nuova Guinea, che sorge sul cosiddetto anello di fuoco del Pacifico, un punto di intensa attività sismica a causa della frizione tra faglie tettoniche. Parte della costa settentrionale del paese fu devastata nel 1998 dallo tsunami generato da un terremoto di magnitudo 7, ove 2200 persone trovarono la morte.

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