Terremoto Catania, 28 feriti e 370 sfollati. Ingv: “Non escludiamo nuovi eventi”

Paura nella notte tra Natale e Santo Stefano terremoto di magnitudo 4.8 alle 3,19 con epicentro tra Viagrande e Trecastagni in provincia di Catania.

Terremoto Catania, 28 feriti e 370 sfollati. Ingv: “Non escludiamo nuovi eventi”

Paura nella notte tra Natale e Santo Stefano nei paesi colpiti dal terremoto di magnitudo 4.8 registrato alle 3,19 con epicentro tra Viagrande e Trecastagni in provincia di Catania. La scossa è stata la più violenta da quando è cominciata, il 24 dicembre, l’eruzione dell’Etna. Sono sei i comuni nei quali si sono registrati danni maggiori, a Fleri, una frazione di Zafferana Etnea, Santa Venerina dove sono caduti calcinacci dalla facciata della chiesa principale Santa Maria del Carmelo in Bongiardo, Zafferana Etnea e nell’Acese. A Pennisi, frazione di Acireale, sono crollati il campanile e la statua di sant’Emidio, ritenuto il santo protettore dei terremoti, nella chiesa di Santa Maria del Carmelo.

Sono 370 gli sfollati che sono stati ospitati in strutture alberghiere segnalate da Federalberghi con cui la Regione siciliana ha stipulato la convenzione. Oltre agli hotel, per accogliere chi ha la casa inagibile, il sindaco ha ordinato l’apertura di palestre e scuole. Sono 28 i feriti, di cui due sono in codice giallo. Il governatore Nello Musumeci ha anticipato che oggi, giovedì la sua giunta, dichiarerà “lo stato di calamità, con la contestuale richiesta a Roma della dichiarazione di emergenza“.

I timori dell’Ingv: “Non escludiamo nuovi eventi” 

Il direttore dell’Ingv, l’istituto nazionale di Geologia e Vulcanologia, Eugenio Priviera ha dichiarato: “Non si può escludere un’apertura di bocche a quote minori da dove si sono aperte adesso, in particolare modo nella zona di Piano del Vescovo a sud della Valle del Bove“. E ha ammesso: “La forte sismicità non ci lascia tranquilli. Vediamo come evolverà. Il terremoto è un evento singolo“. Il direttore ha poi spiegato: “La situazione ricorda quella dell’ottobre del 1984 che provocò un morto a Zafferana Etnea: è sempre la faglia di Fiandaca, che quando si muove è pericolosa”.

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