Terremoto a Giava, si temono decine di vittime

Verso la mezzanotte di ieri - alle 17.47 ora di Roma - un terremoto di magnitudo 6,9 ha colpito la più popolosa isola dell'Indonesia, Giava, facendo crollare edifici, ospedali e uccidendo almeno tre persone.

Terremoto a Giava, si temono decine di vittime

Djakarta (Indonesia) – Verso la mezzanotte di ieri – alle 17.47 ora di Roma – un terremoto di magnitudo 6,9 ha colpito la più popolosa isola dell’Indonesia, Giava, facendo crollare edifici, ospedali e uccidendo almeno tre persone. Le vittime per ora accertate sono due donne di 80 e 34 anni e un uomo di 60. L’Agenzia indonesiana per la gestione dei disastri ha riferito che ci sono anche sette feriti. Nell’arcipelago circondato dal famigerato Anello di fuoco, che già nel 2004 provocò un’immane tragedia, le autorità hanno fatto scattare l’allarme tsunami lungo ampie parti della costa, fortunatamente rientrato due ore dopo.

Allarme tsunami rientrato

Secondo le agenzie locali, molta gente in preda al panico ha abbandonato le abitazioni in molte zone del Paese e la televisione ha mostrato scene di traffico intenso lungo le strade che portano lontano dalle zone costiere. Secondo la National Disaster Mitigation Agency sono un migliaio gli edifici danneggiati, 228 dei quali in modo grave. In diverse città dell’intera grande isola con capitale Djakarta le scosse sono durate oltre 20 secondi e hanno indotto gli abitanti di piani alti e grattacieli a scendere in strada. Ma una delle città più colpite sarebbe stata Tasikmalaya nella parte occidentale, mentre un ospedale a Banyumas è stato gravemente danneggiato e i pazienti evacuati.

Mancano notizie da Cipatujah

C’è soprattutto una città a un chilometro a sud dell’epicentro dalla quale non si hanno notizie: si tratta di Cipatujah. Secondo l’Us Geological Survey il terremoto è partito da una profondità di circa 90 chilometri nell’entroterra, anche se le faglie si trovano generalmente al largo delle coste dove cominciò lo tsunami che 13 anni fa provocò 280 000 vittime in tutto il sud e sud est asiatico nel giorno di Santo Stefano.

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