Strage di Erba stasera a Le Iene Inside, gli elementi cardine della svolta

Mancano pochi giorni alla decisione sull'istanza di revisione della sentenza sulla Strage di Erba. Ma quali sono gli elementi della svolta? Scopriamo le anticipazioni de Le Ine presentano Inside di stasera martedì 2 luglio.

Le Iene presentano Inside - Italia 1

Molto sta facendo discutere la revisione del processo per la strage di Erba, dopo il via libera all’udienza di revisione della sentenza con cui sono stati condannati all’ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi. Quello che si chiedono in molti e se esista realmente un’altra verità per quella tragica notte dell’11 dicembre 2006. A 17 anni dalla condanna definitiva all’ergastolo, la Corte d’Appello di Brescia ha ammesso il ricorso di Olindo Romano e Rosa Bazzi ed è stata rinviata al prossimo 10 luglio la decisione sull’istanza di revisione della sentenza di condanna. Un delitto che ha profondamento colpito l’opinione pubblica, per le modalità efferate con cui è stato compiuto, potrebbe realmente avere un’altra chiave di lettura ed altri colpevoli non assicurati alla giustizia finora?

Quarto appuntamento stasera de Le Iene presentano Inside dal titolo “Perché Rosa e Olindo possono essere assolti”, con l’inchiesta di Antonino Monteleone e Francesco Priano interamente dedicata alla strage di Erba. Monteleone torna a parlare del caso che è stato definito come la più atroce impresa criminale nella storia della Repubblica, consumato in poco più di quindici minuti, ma durato ben diciassette anni, fuori e dentro le aule di giustizia.

Gli articoli del codice penale che disciplinano l’istituto della revisioni ed i presupposti giuridici

La revisione è disciplinata dagli arti 629 e ss. del codice di procedura penale. Si tratta di un’impugnazione straordinaria, avverso sentenze di condanna già passate in giudicato ed anche eventualmente già espiate dal condannato. I casi di revisione sono tassativi e sono indicati dalla legge. L’art. 630 cpp elenca i casi in cui può essere invocata la revisione della sentenza penale di condanna: se i fatti posti a fondamento di una sentenza di condanna o del decreto penale di condanna sono incompatibili con quelli di un’altra sentenza penale o decreto penale di condanna irrevocabile; se è intervenuta la revoca di una sentenza civile o amministrativa di carattere pregiudiziale che è stata posta a fondamento della sentenza di condanna o del decreto penale di condanna; se sopravvengono nuove prove che da sole o unite a quelle già valutate, dimostrano che il condannato deve essere prosciolto; se viene dimostrato che la condanna è stata pronunciata a seguito di falsità in atti o in giudizio o di un altro fatto che la legge prevede come reato.

Un ragionevole dubbio circa la colpevolezza del condannato

Il legislatore prevede quest’istituto per i casi per i quali emergano elementi alla luce dei quali il condannato risulta innocente o comunque, sorga un ragionevole e concreto dubbio circa la sua colpevolezza. Il procedimento di revisione si articola in due fasi distinte. L’istanza di revisione va presentata presso la Corte di Appello del Giudice che ha emesso la condanna. Se la Corte di Appello accoglie la domanda di revisione, revoca la Sentenza di condanna e invia gli atti al Giudice di primo grado. La fase successiva, quella rescindente, si svolge avanti al Giudice del primo grado e consta della nuova decisione, con l’aggiunta dei nuovi elementi di prova.

Si riaccende l’attenzione mediatica sull’efferata Strage di Erba

La trasmissione televisiva Le Iene Inside, come tanti programmi e quotidiani, è tornata ad occuparsi dell’omicidio multiplo commesso nella cittadina l’11 dicembre del 2006, e in cui persero la vita Raffaella Castagna, il figlioletto di due anni Youssef Marzouk, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. La strage, dopo 18 anni è tornata a occupare le pagine di cronaca per via della duplice richiesta di revisione fatta dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser, e dai difensori della coppia. Grazie a elementi nuovi e mai emersi fino a oggi, la trasmissione ha ripercorso quei giorni del 2006 da una differente angolazione. Testimonianze inedite, piste alternative e parti mai ascoltate delle interviste realizzate in carcere a Rosa e Olindo, oltre alle parole di Azouz Marzouk. Tutti elementi che hanno fatto dubitare della colpevolezza della coppia, che in un primo momento si disse estranea ai fatti, poi confessò e, dopo aver ritrattato, si dichiarò sempre innocente.

I nuovi elementi al vaglio della giustizia

La corte d’appello di Brescia ha recepito l’istanza presentata dai difensori della coppia, già condannata definitivamente all’ergastolo, e dal pg Cuno Tarfusser. La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni condivide la decisione della Corte d’Appello di Brescia di effettuare ulteriori accertamenti: “L’approfondimento è opportuno considerando la delicatezza del caso, il grande rilievo mediatico e visto che la difesa ha presentata un’ulteriore richiesta con altri elementi che si è aggiunta a quella di Tarfusser“.

Olindo Romani e Rosa Bazzi presunti innocenti

Per la strage di Erba del 2006 Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva, torneranno in aula il 1° marzo per la revisione della sentenza che li ha condannati al carcere a vita. Le prove, se ritenute nuove e degne di portare al proscioglimento, potrebbero avere come conseguenza l’annullamento della condanna. Nella strage di Erba quattro persone furono uccise a coltellate e sprangate. Per Olindo e Rosa la sorte potrebbe cambiare se i giudici bresciani dovessero accogliere e ritenere valide le “nuove prove”.

Nuovi testimoni ed un nuovo dibattimento

Si tornerà a parlare del riconoscimento da parte del sopravvissuto Mario Frigerio di Olindo come il suo aggressore, della macchia di sangue della vittima Valeria Cherubini trovata sul battitacco della macchina di Olindo, ed in particolare delle confessioni dei due coniugi che i legali e lo stesso Tarfusser non ritengono genuine. Nuovi testimoni verranno ascoltati. Si tratta di un nordafricano che fa risalire la strage a contrasti tra un gruppo di spacciatori nemici di Azozuz Marzouk e un ex carabiniere secondo il quale mancano gran parte delle intercettazioni salienti nell’ambito dell’inchiesta. Prove che una volta accolte e approfondite, potrebbero avere come conseguenza l’annullamento della condanna dei coniugi Rosa e Olindo.

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