Dopo la decisione del ministero di precettare i lavoratori delle ferrovie in occasione dello sciopero previsto per oggi 13 luglio 2023 (dimezzando effettivamente la durata della fermata dei treni) va crescendo la tensione fra i Sindacati dei trasporti e il ministro Matteo Salvini. Per parte sua, il Ministro difende la sua decisione e in una clip sui social si giustifica.
Per Salvini impensabile lasciare a piedi un milione di persone col caldo!
Secondo Salvini «il diritto allo sciopero è sacrosanto, (ma) era impensabile lasciare a piedi un milione di pendolari in una giornata che prevederà temperature intorno ai 35 gradi in tutto il Paese». Il Ministro si dice tuttora disponibile a un confronto, ma i tavoli convocati d’urgenza nel pomeriggio con i Sindacati hanno solo confermato la netta fra le parti in causa.
Per i Sindacati vergognosa e illegittima la precettazione!
«La precettazione è un’iniziativa vergognosa, sbagliata e illegittima – protesta il segretario generale della Fiat Cgil, Stefano Malorgio, che ricorda come la proclamazione dello sciopero non sia stata fatta all’ultimo momento, ma è «a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno. In questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo».
La colpa è di chi ha portato le trattative a un punto morto!
Per quanto dimezzato, lo stop dei treni di oggi che terminerà alle 15:00 creerà comunque problemi a chi ha bisogno di mettersi in viaggio. Secondo Malorgio «L’impressione generale è di un Ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative ad un punto morto. Le astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero».