Riforma pensioni: news su Quota 100, Pensioni anticipate, età pensionabile, Ape, pensioni d’oro

Riforma pensioni: tutte le ultime novità su flessibilità in uscita, quota 100, età pensionabile, anticipo pensionistico, pensioni d'oro.

Riforma pensioni: ultime news ed il punto su Quota 100 e sostenibilità del sistema!

Secondo la Cida, Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità, le proposte del governo sul fronte riforma pensioni sono condivisibili solo in parte: “Condivisibile l’impegno del ministro Di Maio a favore delle piccole e medie imprese, considerate il ‘motore’ del nostro export, così come è apprezzabile il riconoscimento del ruolo della ‘risorsa umana all’interno del ciclo produttivo”.

Fuori luogo ci sembra, invece, insistere sui tagli alle cosiddette ‘pensioni d’oro’ considerandole un privilegio e un modo per ‘ridare i soldi ai cittadini“, ha spiegato il presidente della Cida, Giorgio Ambrogioni, dopo l’intervento del Ministro del Lavoro all’Assemblea di Confartigianato.

“Dissentiamo, tuttavia, dal concetto di tagliare le pensioni medio-alte – ha rimarcato Ambrogioni- perché considerate dei privilegi. Percepire una pensione vuole dire aver versato i relativi contributi in base alle leggi vigenti: rimettere in discussione, a posteriori, questo diritto vuol dire scardinare il patto fra lo Stato e i cittadini, con il rischio di trasformarli in sudditi“.

Taglio delle pensioni d’oro: la posizione di Cesare Damiano.

Di segno opposto Cesare Damiano, esponente dei LabDem del Pd, che pochi giorni fa in conferenza stampa ha dichiarato: “Siamo favorevoli al taglio delle pensioni d’oro annunciato da Di Maio. Tra l’altro la soglia di 5mila euro netti è quella indicata nelle nostre proposte di legge.

Non vorrei però che dietro a questa azione si nascondesse un imbroglio: secondo calcoli matematici il costo del taglio delle pensioni d’oro sarebbe, per le pensioni da 5mila euro in su, di 250-300 euro al mese. Ma se a queste si applicasse la tassa piatta entrerebbero nelle tasche di questi pensionati 1200-1300 euro al mese. Non si può propagandare un’azione giusta di riequilibrio delle pensioni per poi compensare dal punto di vista fiscale questi pensionati in modo sporporzionato”.

Quota 100 e flessibilità in uscita: le ultime news.

Intanato, le proposte presentate pochi giorni fa in sala stampa alla Camera da Andrea Orlando e Cesare Damiano, del Partito Democratico, prevedono, tra l’altro, Quota 100 per le pensioni, ma con una base anagrafica non superiore ai 63 anni di età.

Pensioni anticipate, la proposta Dems: Ape strutturale, opzione donna, nona salvaguardia.

I Dem chiedono di rendere strutturale l’Ape sociale e volontaria, di prevedere la nona e conclusiva salvaguardia per i cosiddetti esodati, di prevedere la proroga di Opzione donna oltre il 21/12/2015, di modificare il meccanismo, introdotto dal governo Berlusconi e votato da Fi e Lega, di agganciare l’età della pensione all’aspettativa di vita che se non sarà fermato “avremo le giovani genarazioni che arriveranno a 70 anni età per la pensione”.

Spiega Damiano: “La quota cento per le pensioni l’abbiamo inventata noi. Ma se ‘quota cento’ non tiene conto dei disabili, dell’Ape sociale e delle categorie a rischio, non va bene. Noi diciamo ‘sì’ alla quota cento ma non se è al di sopra dei 63 anni. E, seconda cosa, chiediamo si confermi l’Ape sociale e volontaria.

Siamo a favore della pensione contributiva e vorremmo chiedere a Di Maio come mai non sentiamo parole sui licenziamenti individuali illegittimi che, anche dopo il Jobs Act, sono diventati troppo numerosi”.

Roberto Ghiselli della Cgil commenta la proposta di riforma delle pensioni di Lega e M5S.

Anche Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil, in una nota stampa diffusa dal sindacato, ha preso posizione sulla proposta in tema di pensioni avanzata da Lega e M5S: “Non sembra ci siano le condizioni per fare una discussione su una vera riforma delle pensioni. Il ministro del Lavoro e dello sviluppo, Luigi Di Maio, parla di quota 100 e quota 41: il problema è che per funzionare quei numeri devono essere accompagnati da una serie di condizioni che attualmente non ci sono”.

Disoccupati, cassaintegrati, invalidi, a chi fa lavori gravosi, a chi assiste persone non autosufficienti, tutte categorie che addirittura andranno peggio di prima, perché l’Ape sociale comunque garantiva a una certa platea l’uscita a 63 anni”, spiega Ghiselli.

“Il sistema contributivo va corretto, tenendo conto di altri elementi, altre esigenze di carattere sociale, come ad esempio chi ha carriere discontinue, che poi sono la maggioranza dei giovani. Costoro devono avere un riconoscimento previdenziale che gli consenta di arrivare a una pensione dignitosa”.

“Si parla di reddito e di pensione di cittadinanza per aiutare soprattutto i giovani, determinando un livello di pensione minima un po’ superiore a quella attuale. Ma – spiega Ghiselli – disincentiva il versamento dei contributi previdenziali per la costruzione del montante pensionistico”. Secondo il sindacato c’è il rischio che pensione di cittadinanza e reddito di cittadinanza possano finire per incoraggiare “forme patologiche” favorendo l’evasione contributiva e forme di lavoro nero.

Aumento pensioni minime e quattordicesima.

Sul capitolo pensioni minime, è invece intervenuto il Segretario generale della Spi-Cgil Ivan Pedretti, cheha commentato le proposte dell’esecutivo relative ad un possibile aumento delle pensioni minime, con un intervento sulla 14ma mensilità: “Leggo qua e là che il Ministro Di Maio vorrebbe aumentare le pensioni minime togliendo la quattordicesima. Non scherziamo! Mi auguro non sia vero e che si tratti solo un colpo di caldo”.

Secondo Pedretti, “non si possono togliere soldi a chi ha versato 40 anni e più di contributi. Se si vuole intervenire sulle minime che si vadano a prendere le risorse dalla fiscalità generale. Niente errori e niente passi indietro. Consiglio al Ministro di convocare quanto prima il tavolo con i Sindacati dei pensionati”.

Sul taglio delle pensioni d’oro, il segretario generale dello Spi-Cgil si esprime così: ““Dice il Ministro Di Maio che è pronto il decreto sulle pensioni d’oro. Non spetta di certo a me ergermi a difensore di chi prende 30mila euro al mese.  Che lo faccia, consapevole però che recupera ben poco e che se poi fa la flat tax stiamo da capo a dodici perché favorisce sempre quelli” .

Prosegue Pedretti: “Espletata anche questa ennesima iniziativa propagandistica mi piacerebbe che il Ministro si occupasse di chi le pensioni d’oro se le sogna. Ecco, diciamo, che è su questo che lo misureremo. Convochi pertanto il tavolo di confronto con i Sindacati dei pensionati per discutere di merito e di quello che serve veramente”.

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