Riforma pensioni, legge di bilancio e Quota 100: le ultime novità di oggi

Le ultime novità sulle pensioni e la legge di bilancio 2019. Il commento di Tito Boeri e l'analisi di Alessandra Servidori su Quota 100.

Riforma pensioni: ultime novità sulla nona salvaguardia per gli esodati

Il maxi emendamento governativo non contiene nessuna indicazione circa Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza, in compenso è previsto il rinvio fino al 15 novembre 2019 delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. “Non abbiamo dettagli sulle pensioni né sul reddito di cittadinanza, sulla salvaguardia per quanto riguarda le finestre”, ha dichiarato all’Ansa Tito Boeri, presidente dell’Inps. “Mentre siamo all’oscuro su queste cose, non ci viene data la possibilità di procedere alle assunzioni”, ha sottolineato Boeri. “Di fatto la manovra mette risorse sulle pensioni e impedisce ai giovani di entrare nella pubblica amministrazione”, ha puntualizzato.

Per Boeri la situazione è paradossale: “Si era presentata la manovra come un intervento orientato all’assunzione dei giovani e invece si va nella direzione opposta. Per dare soldi per il pensionamento anticipato si impedisce ai giovani di entrare nella pubblica amministrazione”, ha ribadito il presidente dell’Inps. Immediata la reazione del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Da mesi Boeri rema contro il Governo e disinforma gli Italiani, difendendo una legge sciagurata come la Fornero. Perché per coerenza non si dimette e si candida alle primarie del Pd? Noi andiamo avanti sulla via del diritto al lavoro e alla pensione, problemi che evidentemente Boeri non ha”, ha dichiarato.

Quota 100 secondo Alessandra Servidori

Secondo Alessandra Servidori, docente ed esperta in politiche del welfare, Quota 100 provocherà una ricaduta deleteria sul sistema pensionistico. “Intanto è fuorviante, nel bene come nel male, mettere a confronto i 62 anni di Salvini con i 67 attribuiti alla riforma Fornero. Non è vero, infatti, che, con le norme del 2011 sia richiesto a tutti un requisito anagrafico pari a 67 anni (in crescita automatica in corrispondenza della dinamica dell’attesa di vita). Ciò vale per il pensionamento di vecchiaia (quando è sufficiente il concorso di 20 di versamenti per andare in quiescenza), mentre i 62 anni annunciati (come età minima per raggiungere Quota 100) si riferiscono al trattamento anticipato di anzianità. Infatti si è fatta molta confusione tra pensione di vecchiaia e pensione di anzianità”, ha precisato su “le formiche.net”.

“Non è plausibile, quindi, che nel nuovo ordinamento previsto dalla riforma gialloverde, venga soppressa le pensione di vecchiaia, perché se così fosse vi sarebbe una gran parte del mondo del lavoro (pensiamo alle donne che in grande maggioranza sono costrette ad avvalersi della prestazione di vecchiaia perché hanno storie contributive più brevi e discontinue, in media pari a 25,5 anni) che non riuscirebbe mai a varcare l’agognata soglia“, ha sottolineato la professoressa Servidori.

Stabilire un limite di spesa per una misura come Quota 100, per Servidori, “ribalta un concetto di diritto costituzionale: non si può condizionare il riconoscimento di un diritto soggettivo all’interno di un limite di spesa, perché o si accontenta chi arriva prima fino a quando le risorse non sono finite, oppure è un provvedimento sperimentale perché strumenti di gestione finanziaria eccezionali sono stati previsti in altre occasioni, ma si trattava però di piccoli gruppi di persone interessate. Diventerebbe, insomma, molto complesso applicare questo metodo in un’operazione che coinvolge centinaia di migliaia di persone.

Impossibile evitare l’aumento dell’età pensionabile

Secondo la professoressa Servidori “è escluso che si possa evitare un aumento dell’età pensionabile”. “Una soglia che, legata per legge alla speranza di vita, dovrebbe arrivare nel 2019 a 67 anni, cinque mesi in più rispetto a ora. Se saltasse l’adeguamento ci sarebbe un impatto sui conti stimabile in 141 miliardi di euro. Ma non sarebbe solo un problema di tenuta dei conti pubblici visto che le pensioni sarebbero più basse: quindi questo stop all’aumento progressivo dell’età pensionabile non è neanche nell’interesse dei lavoratori più deboli”, ha chiarito.

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