Riforma pensioni: le ultime novità su quota 100 e quota 41

Manca poco meno di un mese dal varo della Legge di bilancio, Lega-M5S sono al lavoro per trovare coperture finanziarie per attuare principali misure.

Riforma pensioni: le ultime novità su quota 100 e quota 41

Manca poco meno di un mese dal varo della Legge di bilancio, gli esperti delle due forze di maggioranza Lega-M5S sono al lavoro per trovare le coperture finanziarie per attuare le principale misure previste nel contratto di governo. L’obiettivo è quello di consentire di andare in pensione a chi raggiunge quota 100, raggiunta dalla somma di anni e anzianità lavorativa e “quota 41” senza limiti anagrafici.

“Nelle prossime settimane cominceremo a smontare la legge Fornero”, ha ribadito il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini discutendo della riforma previdenziale nel corso del programma Dimartedì condotto da Giovanni Floris su La 7.

Pensioni, Matteo Salvini: “Smonteremo la legge Fornero”.

“La legge Fornero andrà smontata tutta, pezzo per pezzo”, ha detto Matteo Salvini nel suo intervento a Dimartedì. “L’obiettivo – ha aggiunto il vicepremier – è quota 100 integrale. Non posso pretendere di smontare in cinque mesi quello che gli altri non hanno fatto in cinque anni. L’obiettivo è quota 100 pulita che riguarda circa 800mila persone, quota 41 pulita. E questo è il primo passo bello, sostanzioso. Quota 100 significherebbe 60 anni di età 40 di contributi, o 59 anni e 41. Queste le prime due misure, poi ci sarà il 2019, il 2020”.

Dunque, al momento non si sa con precisione quale sarà la formulazione della quota 100, in quanto gli esperti stanno ancora lavorando e facendo i conti, molto probabile nel primo anno verrà introdotta fissando un paletto di età a 62 anni e 38 anni di contributi.

Il vicepremier Matteo Salvini ha poi proseguito con l’intervista spiegando che: “Stiamo facendo i conti perché siamo persone serie, se ad esempio quota 100 a 62 anni di età riguarda 500mila italiani ha un costo stimato fra i 7 e gli 8 miliardi di euro, però non è un costo pulito perché al posto di quei 500mila mila che io voglio mandare in pensione perché è un loro diritto quanti altri giovani cominceranno a lavorare, a versare i contributi, ad affittare una casa, a fare il mutuo? E quindi ti vai a coprire una parte e quindi ti vai a coprire una parte del costo”. Poi il vicepremier e ministro dell’Interno ha ribadito l’importanza di dare lavoro ai giovani per far crescere il nostro paese.

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