Riforma pensioni: novità su quota 100. Tutti i potenziali beneficiari della misura

Continuano i lavori per superamento della Legge Fornero, all'interno del governo Lega-M5S, in vista del varo della prossima manovra economica.

Riforma pensioni, le ultime novità su quota 100

Continuano i lavori per superamento della Legge Fornero, all’interno del governo e della maggioranza Lega-M5S, in vista del varo della prossima manovra economica. Da un lato si punta all’introduzione di quota 100, con 62 anni di età;  dall’altro lato, invece, alla possibilità di uscita dal mondo del lavoro con 41,5 anni di contributi a prescindere dall’età, abbassando così il tetto rispetto a quanto già in vigore oggi, ovvero 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.

Riforma pensioni, quota 100: ecco chi potrebbero essere i possibili beneficiari.

Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Il sole 24 ore, i beneficiari di quota 100 con 62 anni, nel primo anno di applicazione potrebbero essere 660mila. Secondo le simulazioni della società Tabula, guidata da Stefano Patriarca, questa misura ipotizzata dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per smantellare la riforma Fornero avrebbe un costo di 13 miliardi di euro nel 2019 che potrebbe salire a regime a 20miliardi. Sempre come si legge su Il sole 24, i beneficiari potrebbero essere circa 350mila il primo anno, con una spesa di 8,5 miliardi di euro e circa 11 miliardi a regime.

«Questa misura – come ha spiegato Giuliano Cazzola, giuslavorista esperto di previdenza sul il sole 24 ore – riapre le porte del pensionamento di anzianità ai baby boomers, ovvero a persone, in stragrande maggioranza maschi, residenti al Nord, entrati precocemente nel mercato del lavoro, rimastivi in modo stabile e continuativo e in grado ora di aver accumulato un’anzianità di servizio a un’età da anziani/giovani.»

«Si tratta di centinaia di migliaia di lavoratori che si aggiungono a quanti vanno generalmente in pensione anticipata (in Italia, per quanto riguarda lo stock, nel solo mondo privato dipendente ed autonomo sono 4,2 milioni per un onere di 90 miliardi l’anno a fronte dei 4,7 milioni di trattamenti di vecchiaia per un ammontare di risorse praticamente pari alla metà)».

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