A partire dal 1 gennaio 2019 per uscire dal mondo del lavoro saranno necessari 67 anni per la pensione di vecchiaia dovuto all’aumento della speranza di vita. Il governo Lega-M5S guidato dal premier Giuseppe Conte ha manifestato più volte l’intenzione di modificare la flessibilità in uscita anticipando l’età pensionabile.
Pensioni, dal 2019 uscita a 67 anni a causa dell’aumento della speranza di vita.
Dal 2019 l’età per la pensione anticipata e per le pensioni di vecchiaia, per i meccanismi della speranza di vita, aumenterà di 5 mesi che andranno ad aggiungersi ai requisiti già richiesti per la pensione.
Dunque, l’età pensionabile per la pensione di vecchiaia anticipata degli invalidi, arriverà a 61 anni per gli uomini ed a 56 anni per le donne e la pensione anticipata contributiva che arriverà invece a 64 anni.
Inolltre, aumenteranno anche i contributi richiesti per la pensione anticipata, che saliranno a 43 anni e 3 mesi per gli uomini ed a 42 anni e 3 mesi per le donne. Invece per quanto riguarda la pensione anticipata precoci saranno necessari 41 anni e 5 mesi.
Secondo alcuni calcoli dell’Istat porterebbero a bloccare l’adeguamento all’aumento dei requisiti di età e dei contributi, sui quali si calcola le uscite per le pensioni per il biennio 2021-2022. Ciò significa che l’età di uscita della pensione di vecchiaia e i contributi della pensione anticipata rimarrebbero bloccati per quattro anni, ma solamente dopo l’adeguamento della pensione di vecchiaia a 67 anni dal 1° gennaio 2019 e l’aumento dei requisiti richiesti per la pensione anticipata.
Ecco quali lavoratori hanno diritto al blocco dei 5 mesi dell’età pensionabile nel 2019.
Hanno diritto allo sconto dei 5 mesi dell’età pensionabile solo due categorie di lavoratori, gli addetti ai lavori gravosi e gli addetti ai lavori usuranti. I primi sono rappresentati dai lavoratori che hanno diritto sia all’Ape sociale che alla pensione anticipata precoci, invece, i secondi sono coloro che hanno diritto alla pensione anticipata precoci e alla pensione d’anzianità con le quote.
Coloro che svolgono questo tipo di lavoro, per usufruire della pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi dal 2019 senza lo scatto dei 5 mesi sull’età pensionabile, dovranno possedere questi requisiti: avere almeno 30 anni di contributi, aver svolto l’attività gravosa per almeno 7 anni negli ultimi dieci anni e non essere beneficiaro dell’Ape sociale.