Riforma pensioni: le novità ed aggiornamenti su Quota 100 e età pensionabile

Il governo è al lavoro sulle misure da introdurre nella manovra. Per il superamento della Legge Fornero, è arrivata una nuova proposta Matteo Salvini.

Riforma pensioni: le novità e gli aggiornamenti su Quota 100 ed età pensionabile

Il governo Lega-M5S è al lavoro sulle misure da introdurre nella prossima Legge di Bilancio. Per il superamento della Legge Fornero, è arrivata una nuova proposta dal vicepremier e ministro dell’interno, Matteo Salvini, ospite nella trasmissione di Bruno Vespa, Porta a Porta, ha proposto l’abbassamento dell’età pensionabile di quota 100, da 64 anni a 62 anni.

La proposta di Matteo Salvini per il superamento della Fornero: abbassare età pensionabile a 62 anni con quota 100.

“Gli imprenditori – ha spiegato il vicepremier Matteo Salvini dal salotto di Porta a porta – mi chiedono di rivedere la legge Fornero faremo quota 100 ma per me il limite di 64 anni è troppo alto, io ho chiesto al massimo 62 anni o 41 e mezzo di contributi“. Ricordiamo, la “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100.

Questo intervento, secondo le stime effettuate dalla società di ricerche Tabula di Stefano Patriarca, potrebbe costare nel 2019 fino a 13 miliardi al lordo delle tasse e 9 miliardi al netto e a regime 20 miliardi all’anno, anche se nella previsione viene ipotizzata l’aggiunta del pensionamento senza età anagrafica con 41,5 anni di contributi.

Lo Stato incasserà almeno 20 miliardi di euro dalla pace fiscale e non tre come ha detto Tria, ma si sa che il ruolo del ministro dell’Economia è quello di mediare, frenare…” ha detto il vicepremier Matteo Salvini.  “Quest’anno cosa faremo? L’inizio dello smontaggio della Fornero, l’avvio della flat tax, la pace fiscale e l’avvio del reddito di cittadinanza purché non sia assistenza – ha assicurato – tutto questo rispettando i vincoli europei”.

A delineare i punti chiave della prossima legge di Bilancio è stato il ministro dell’economia, Giovanni Tria, che si è detto favorevole a partire con un accorpamento e una riduzione delle aliquote per i redditi familiari, compatibilmente con i vincoli di bilancio.

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