Riforma pensioni e Legge di Bilancio: inizia la mobilitazione sindacale

Pensioni e lavoro sono al centro della mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil, non soddisfatte dall'incontro con il Premier Conte.

Riforma pensioni 2019: le ultime novità su Quota 100 e flessibilità in uscita

L’incontro che si è tenuto tra Governo e sindacati sui temi di pensioni e lavoro non ha lasciato soddisfatte le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil, che hanno indetto per mercoledì 19 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, a Roma, Milano e Napoli, tre grandi attivi nazionali unitari. La decisione è stata presa dopo il vertice con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso del quale i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato le  priorità del sindacato per la legge di bilancio 2019.

La piattaforma sindacale ritiene “opportuno, continuare il percorso di sensibilizzazione e pressione nei riguardi del Parlamento e del Governo attraverso lo svolgimento di tre grandi attivi nazionali unitari, che vedranno il coinvolgimento delle Rsu, dei delegati, degli attivisti pensionati e di tutto il gruppo dirigente”. Cgil, Cisl e Uil verificheranno “nei prossimi giorni se le proposte del sindacato si tradurranno in modifiche alla manovra finanziaria, peraltro ancora in via di definizione su capitoli importanti, e se sarà dato seguito all’impegno di futuri incontri su temi da approfondire”.

I sindacati attendono l’attivazione di nuovi tavoli di confronto

“Le decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani con cui ci siamo confrontati”, ha affermato Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, “hanno espresso un ampio consenso sulle proposte avanzate da Cgil Cisl Uil. Abbiamo consegnato al Governo la nostra piattaforma, sollecitando sia modifiche alla legge di bilancio ancora in discussione in Parlamento sia l’avvio di tavoli di trattativa su alcune specifiche questioni che consideriamo prioritarie e urgenti”.

“Abbiamo preso atto dell’attenzione e della disponibilità del Presidente del Consiglio”, ha sottolineato il leader della Uil, ” ma ora aspettiamo l’attivazione dei tavoli per affrontare le questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese quali sono il lavoro, gli investimenti, il fisco, il reddito di cittadinanza, la previdenza, il lavoro pubblico e i contratti, la sanità, il Mezzogiorno”. “Se non ci fossero segnali chiari in questa direzione, “ha concluso Barbagallo, “nel mese di gennaio dovremo assumere le necessarie iniziative di mobilitazione per sollecitare l’avvio del confronto”.

Le proposte sindacali per la riforma delle pensioni

Cgil, Cisl e Uil ritengono che sia necessaria una flessibilità in uscita a 62 anni, superando le attuali rigidità. “In questa direzione “Quota 100” è una strada utile sapendo che da sola non risponde appieno all’esigenze di molti lavoratori, come ad esempio le donne, i giovani, il lavoro discontinuo, intere aree geografiche del Paese”, hanno dichiarato le tre sigle.

Quota 100, inoltre, non deve penalizzare i lavoratori sul calcolo né avere altri vincoli o condizioni
d’accesso. Vanno tutelate, in modo strutturale dal punto di vista previdenziale, le categorie che rientrano
nell’Ape sociale. Devono essere eliminati i vincoli che rendono molto difficile andare in pensione con il
metodo contributivo poiché condizionano il diritto alla pensione al raggiungimento di determinati importi
dell’assegno (1,5 e 2,8 volte l’assegno sociale)”, hanno aggiunto. Cgil, Cisl e Uil chiedono, inoltre, che siano sufficienti 41 anni di contribuzione per andare in pensione a prescindere dall’età.

“Gli interventi sulle pensioni degli ultimi anni hanno penalizzato in modo particolare le donne e
anche raggiungere i requisiti previsti da Quota 100 sarà difficile per molte lavoratrici. E’ , quindi, necessario
sostenere le lavoratrici sul fronte previdenziale con misure adeguate, come con il riconoscimento di dodici
mesi di anticipo per ogni figlio. Il lavoro di cura non retribuito, perché svolto dalle famiglie e in prevalenza dalle donne, è una voce fondamentale del welfare informale del nostro paese. E’ ora che venga pienamente riconosciuto anche a livello previdenziale e pensionistico.“, hanno sottolineato.

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