Riforma pensioni, circa 400 mila esodati bloccati dalla Fornero potranno beneficiare di quota 100!

Gli esodati che dal 2012 in poi erano rimasti bloccati dalla Legge Fornero potranno beneficiare dell’uscita anticipata con quota 100.

Riforma pensioni, quota 100 libera circa 400 mila esodati bloccati dalla Fornero

Gli esodati che dal 2012 in poi erano rimasti bloccati dalla Legge Fornero potranno beneficiare dell’uscita anticipata con quota 100. Sono circa 400 mila che potranno accedere alla pensione, che hanno compiuto  62 anni di età e 38 di contributi. Per tutti coloro che hanno raggiunto entrambi i requisiti negli anni scorsi, come viene riportato su il Messaggero, probabilmente dovranno attendere una “finestra temporale di tre mesi”.

Circa 400 mila esodati potranno beneficiare dell’uscita anticipata con quota 100.

Su Il messaggero si legge in merito ai possibili beneficiari della Quota 100: “Della platea fanno potenzialmente parte anche alcuni nati nella seconda metà del 1952 e nel 1953 che sarebbero andati in pensione nel 2012-2013 senza la riforma, e che in questi anni non hanno potuto usufruire delle varie scappatoie: ma ormai per loro mancherebbero pochi mesi al traguardo della pensione di vecchiaia a 67 anni.”.

Ricordiamo, che nel programma di governo è anche previsto il ripristino della cosiddetta Opzione donna che fino al 2016 ha consentito alle lavoratrici di uscire dal lavoro anche a 57 anni d’età con 35 di contributi ma con la pensione calcolata con il meno conveniente sistema contributivo. “La soglia di età sarà per alzata e fissata a 60 anni – si legge su il Messaggero – sarà questa una possibile via di uscita per una parte delle donne che non raggiungono il requisito contributivo di 38 anni necessario per quota 100.”.

Il numero uno dell’Inps, Tito Boeri, in una audizione alla Commissione Lavoro della Camera, ha lanciato allarme sulla Quota 100 che mira al superamento della riforma Fornero. L’introduzione nel sistema previdenziale della quota 100 con un limite minimo di 62 anni e di 38 di contributi insieme al blocco all’indicizzazione alla speranza di vita per i requisiti contributivi nella pensione anticipata comporta per Tito Boeri a un “incremento del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future nell’ordine di 100 miliardi“.

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