Riforma delle pensioni: novità sulla detassazione degli assegni

La riforma delle pensioni dell'Usb prevede un intervento volto alla detassazione delle pensioni.

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Le ultime novità sulla riforma delle pensioni vengono dall’apertura della campagna nazionale USB di detassazione delle pensioni. Il sindacato ritiene “indispensabile impegnare tutta la nostra organizzazione in una campagna nazionale per una politica fiscale del sistema previdenziale pubblico che possa rendere meno critica la vita per coloro che hanno faticato una vita di potersi godere un po’ più di tempo con meno disagi e meno problemi ed avere la disponibilità di qualche euro in più, e nel contempo prevedere delle diverse prospettive alle generazioni prossime future”.

“Un tema urgente, visto il continuo attacco al sistema previdenziale pubblico, perpetrato da quasi 30 anni a questa parte dai governi di ogni colore, con ultima la sciagurata riforma Fornero. Il consenso che, non a caso, ha suscitato la proposta di eliminazione di quest’ultima, è stato uno dei fattori che ha portato al governo l’attuale esecutivo giallo-verde. Il tempo delle promesse elettorali è, però, finito e all’orizzonte non si vede più l’abolizione di questa riforma ma solo tanta confusione”, ha puntualizzato il sindacato.

Perché è importante il tema della detassazione delle pensioni 

“Le pensioni in atto sono tassate sulla base di 5 aliquote fiscali comprese tra il 23% ed il 43% a fronte di una tassazione decisamente inferiore in altri paesi UE. Guardando con attenzione il bilancio dell’INPS si scopre che il prelievo fiscale sulle pensioni in essere è pari ad oltre 50 miliardi l’anno di Irpef nazionale, a cui si devono aggiungere ulteriori 4 miliardi di addizionale Irpef regionale e comunale. Prelievo fiscale che, insieme alla separazione dall’assistenza, riduce di oltre la metà la vera spesa pensionistica ed il conseguente impatto percentuale sul Pil anche nel confronto con i paesi UE”, ha chiarito l’UBS.

Le proposta dell’UBS per la riforma delle pensioni

L’Unione Sindacale di Base ha elaborato una propria proposta per la riforma delle pensioni che si articola in due punti fondamentali: la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni, attestandosi su un’aliquota corrispondente alla media delle aliquote dei Paesi UE presi in considerazione. 10/11% medio scalare a compensazione;

l’utilizzo del prelievo fiscale recuperato con le nuove aliquote (25 miliardi annui) all’interno del sistema per consentire l’aumento delle pensioni minime da portare  oltre la soglia di povertà e la costruzione delle condizioni per garantire una pensione dignitosa alle generazioni future al di là della loro condizione lavorativa e contributiva.

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