Riforma delle pensioni: modifiche alla Legge Fornero con potenziamento della flessibilità in uscita!

Domenico Proietti della Uil spiega ancora una volta la necessità di introdurre una piena flessibilità di uscita sul fronte pensionistico.

Riforma pensioni: le novità su Quota 41, opzione donna e flessibilità nella nuova manovra

Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, da sempre impegnato nel portare avanti una politica di riforma delle pensioni ed un confronto con l’esecutivo, in particolare nella scorsa legislatura, spiega ancora una volta la necessità di introdurre in legge di bilancio una piena flessibilità di uscita sul fronte pensionistico.

Proietti: una vera riforma delle pensioni mediante l’introduzione di una piena flessibilità in uscita, di quota 41, della proroga dell’opzione donna e della salvaguardia per gli esodati.

In un’intervista all’Ansa ribadisce la necessità di proseguire nell’opera di riforma della legge Fornero mediante un potenziamento della flessibilità in uscita: «La prossima legge di Bilancio “deve continuare a cambiare profondamente la legge Fornero. Occorre introdurre una piena flessibilità di accesso per tutti i lavoratori tra i 62 ed i 63 anni; 41 anni di contribuzione devono bastare per andare in pensione a prescindere dall’età’; si deve completare la salvaguardia di tutti gli esodati e prorogare opzione donna“.

Riforma delle pensioni: tra le priorità del nuovo esecutivo c’è l’eliminazione delle disparità di genere e la valorizzazione del lavoro di cura.

Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, ribadisce che al contempo è “doveroso eliminare tutte le disparità di genere che ancora penalizzano le donne, valorizzando il lavoro di cura e affrontare il tema delle future pensioni dei giovani, i quali in questi anni a causa del lavoro precario presentano buchi di contribuzione che devono essere colmati”. Questi provvedimenti, secondo Proietti, “sono necessari per reintrodurre equità’ nel nostro sistema previdenziale e riallinearlo a quello che avviene nella media dei paesi Ue“.

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