Riforma delle pensioni: le novità e le proposte su quota 100, Ape sociale e volontaria, precoci ed esodati!

Sul fronte pensioni e previdenza, Cesare Damiano, esponente del Pd, si è detto favorevole al superamento della legge Fornero, ed fatto alcune proposte.

Riforma pensioni: le novità sull'aumento delle pensioni minime e taglio pensioni d'oro e vitalizi!

Molto si sta discutendo, sul fronte pensioni e previdenza, di quota 100 e modifiche alla legge Fornero. Cesare Damiano, esponente del Pd, si è detto favorevole al superamento della legge Fornero, ed ha avanzato alcuni suggerimenti al nuovo governo.

Prioritario obiettivo è la realizzazione della “nona e definitiva salvaguardia per gli esodati (noi ne abbiamo già realizzate 8; estendere la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, non solo per le 15 categorie dei lavori gravosi, ma per tutti; spiegare come si compone Quota 100: il minimo è 60 anni di età (a cui sommare 40 di contributi?) e 35 di contributi (a cui sommare 65 di età?)”.

Per Damiano Quota 100, con 64 anni di età e 36 di contributi, può essere insufficiente a risolvere i problemi di coloro che rientrano ancora nella categoria dei cosiddetti esodati, pertanto l’indicazione del Pd resta è quella di fare la nona e definitiva salvaguardia.

Pensioni anticipate, Damiano: “No all’abolizione dell’Ape sociale e volontaria, sì ad una loro introduzione in via strutturale!”.

Secondo Damiano è di fondamentale importanza non abolire, ma anzi “rendere strutturale l’Ape sociale e volontaria, anche perché quest’ultima offre la possibilità di andare in pensione con 63 anni di età e appena 20 di contributi: una possibilità preziosa per chi ha carriere discontinue, soprattutto le donne“.

Inoltre, per Damiano andrebbe proseguita la sperimentazione di Opzione Donna (prepensionamento per donne di 57,3 anni se dipendenti e 58,3 se autonome, con 35 anni di contributi, ndr). Per le donne, poi, c’è uno sconto ulteriore di un anno per ogni figlio (massimo 2 anni), che porta i contributi necessari a 28 anni (Quota 91).

Inoltre, non bisogna dimenticare sempre per queste 15 categorie di lavoratori che svolgono attività gravose, c’è anche il blocco dell’aggancio dell’età della pensione all’aspettativa di vita. Eliminare l’Ape sociale sarebbe, dunque, molto dannoso per una vasta platea di lavoratori.

Quota 100, Ape sociale e volontaria vanno integrate per evitare passi indietro.

Se poi dovesse essere cancellata anche l’Ape volontaria, che prevede alcune penalizzazioni, toglieremmo la possibilità di andare in pensione a 63 anni con soli 20 di contributi, che per Damiano è una possibilità che favorisce chi ha svolto lavori discontinui, in particolare le donne.

Per Damiano Quota 100 e Ape, sociale e volontaria andrebbero integrate, perchè in caso contrario c’è il rischio di fare un passo avanti con Quota 100, che condivido, e uno indietro con l’abolizione dell’Ape sociale.

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