Riforma delle pensioni: Boeri: “Non dobbiamo fare un regalo a chi va in pensione prima”

Riforma delle pensioni e quota 100. Le ultime dichiarazioni del presidente dell'Inps, Tito Boeri.

Riforma delle pensioni: Boeri: "Quota 100 farà aumentare il debito pensionistico"

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è tornato a parlare della riforma delle pensioni 2019 e di Quota 100. Ospite di “Che tempo che fa” su Rai Tre, Boeri ha ribadito che Quota 100 sarà una misura costosa e che rischia di minare il meccanismo stesso su cui si fonda l’attuale sistema previdenziale.

Pensioni e Quota 100: l’analisi di Tito Boeri.

“Stiamo andando in una situazione in cui avremo tanti pensionati per lavoratori. Dobbiamo evitare di peggiorare il rapporto tra chi paga le pensioni e chi le riceve”, ha precisato Tito Boeri, a proposito degli interventi ideati dal Governo sulle pensioni. Secondo il presidente dell’Ente previdenziale chiamare la misura oggetto della discussione “Quota 100” è “fuorviante”, in quanto si potrebbe pensare che sia possibile avere 63 anni e appena 37 anni di contributi per poter accedere alla pensione. “Stiamo parlando di 62 anni d’età e 38 di contributi”, ha precisato.

I costi del nuovo intervento sulle pensioni, secondo l’economista, non sarebbero sostenibili, perchè Quota 100 farebbe “aumentare il debito pensionistico”. “Con 38 anni di contributi vanno in pensione persone che hanno gran parte della loro pensione calcolata con il metodo retributivo, un metodo relativamente generoso che premia gli ultimi anni di salario. In quei casi conviene andare in pensione prima possibile”, ha osservato.

Boeri su pensioni e flessibilità in uscita:”Non dobbiamo fare un regalo a chi va in pensione prima”.

Boeri ritiene equo permettere una certa flessibilità in uscita, ma solo garantendo lo stesso trattamento a chi andrà in pensione più tardi. “Non dobbiamo fare un regalo a chi va in pensione prima”, ha chiarito.

“Si parla sempre dell’ammontare delle pensioni ignorando per quanto tempo si percepiscono le pensioni”, ha aggiunto. “Una pensione da ventimila euro all’anno pagata ad una persona a partire dai 62 anni d’età vale molto di più di una pensione dello stesso importo pagata soltanto a partire dai 67 anni d’età”, ha chiarito Boeri. “Sono centomila euro in più”, ha sottolineato. Per il presidente dell’Inps, invece, bisogna “mettere le due persone sullo stesso piano”.

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