Reddito d’inclusione prorogato fino all’entrata in vigore del reddito di cittadinanza

Reddito d’inclusione prorogato fino all'entrata in vigore del reddito di cittadinanza

Nella bozza della Legge di bilancio è presente una disposizione transitoria che garantisce il riconoscimento del Reddito d’inclusione (Rei) fino all’entrata in vigore del reddito e della pensione di cittadinanza. Vediamo, nel dettaglio cos’è e come funziona il reddito d’inclusione.

Il REI è una misura adottata per contrastare la povertà che prevede due passaggi. Il primo un beneficio economico, erogato ogni mese attraverso una carta di pagamento elettronica la cosiddetta Carta REI. Il secondo, invece, un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.

Quest’ultimo viene predisposto con il supporto dei servizi sociali del Comune che operano in collaborazione con gli altri servizi territoriali (ad esempio Centri per l’Impiego, ASL, scuole, ecc.), nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, come gli enti non profit.

Reddito d’inclusione prorogato fino al 2019: i requisiti e gli importi.

Per ottenere il Rei occorre avere un Isee non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. La durata del beneficio è di 18 mesi e potrà essere rinnovato solo dopo un periodo di sospensione di almeno sei mesi.

Gli importi corrisposti dal’Inps attraverso il Rei variano a seconda della composizione del nucleo familiare e vanno da un massimo di 187,5 euro per una persona sola in situazione di povertà a 539,8 euro nel caso di famiglia con almeno sei componenti. Secondo quanto diffuso dall’Inps, nel primo semestre del 2018 il Rei è stato percepito da 267 mila nuclei familiari, raggiungendo in totale 841 mila persone.

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