Reddito di cittadinanza, sussidio per 6 mesi anche a chi si mette in proprio!

Secondo l'ultima bozza del decreto, chi beneficierà del reddito di cittadinanza potrebbe ricevere un sostegno per avviare un'attività lavorativa autonoma.

Reddito di cittadinanza 2019, le ultime novità: i paletti anti-furbetti!

Il provvedimento che contiene i requisiti del reddito di cittadinanza verrà definitivamente approvato in ogni dettaglio tramite un decreto nel Consiglio dei Ministri in programma oggi giovedì 10 gennaio 2019, per poi essere pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale. Tra le novità trepelate dall’ultima bozza, che oltre agli incentivi alle imprese che assumono sarebbero previsti incentivi anche a chi apre una nuova impresa.

Reddito di cittadinanza, sussidio di 6 mesi anche a chi aprirà una Partita Iva

Secondo l’ultima bozza del decreto, come viene riportato su finanza.com, chi beneficierà del reddito di cittadinanza potrebbe ricevere un sostegno per avviare un’attività lavorativa autonoma. In specifico, se il beneficiario decidesse di mettersi in proprio entro i primi 12 mesi di fruizione del sostegno, potrà ricevere un assegno addizionale fino a un massimo di 4.680 euro. Ovvero, si tratterebbe del sussidio di 6 mesi in un’unica soluzione. Per evitare l’apertura di partite Iva fittizie soltanto per ricevere il sostegno addizionale all’imprenditorialità, sono previste sanzioni pesanti: fino a 6 anni di carcere per chi comunicasse dati falsi.

Previsti anche incentivi sotto forma di sgravi fiscali per le aziende che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza. Lo sgravio sarà pari a massimi 780 euro mensili e avrà una durata minima di 5 mesi. Il Rdc viene erogato per 18 mesi e può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese. Il beneficiario deve firmare un patto per il lavoro e accettare una di tre proposte di lavoro congrue. Dopo 18 mesi è obbligato ad accettare un’offerta su tutto il territorio nazionale (a meno che nel nucleo non ci siano minori o disabili). Per il 2019 è prevista anche l’erogazione dell’assegno di ricollocazione.

Per il beneficiario del reddito di cittadinanza che invece non decidesse di avviare una impresa individuale, è previsto l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte “congrue” di lavoro: nel raggio di 100 chilometri per i primi 6 mesi di erogazione del reddito, 250 km tra 6 e 12 mesi e l’intero territorio nazionale oltre l’anno. L’obbligo cadrebbe in presenza di minori o disabili. Sul rispetto delle condizioni, dovranno vigilare i centri per l’impiego e i tutor o navigator.

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