Reddito di cittadinanza, sussidio durerà al massimo 18 mesi!

Per la misura, come stabilisce Legge di bilancio, istituzione di un fondo per il reddito di cittadinanza, comprendente 7,1 miliardi di euro per il 2019.

Reddito di cittadinanza 2019, le ultime novità: i paletti anti-furbetti!

Per il provvedimento come disciplinato nella Legge di bilancio è stato stabilito l’istituzione di un fondo per il reddito di cittadinanza, comprendente 7,1 miliardi di euro per il 2019, 8,055 per il 2020 e 8,317 per il 2021. Fino alla data di entrata in vigore delle misure ideate dal Governo gialloverde per intervenire in aiuto di fasce deboli della popolazione, come quelle dei disoccupati e degli inoccupati, verrà applicata la disciplina del Rei, il reddito di inclusione.

Nel testo, che prevede anche l’istituzione della pensione di cittadinanza, si legge che si potrà beneficiare del nuovo sostegno “per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi” rinnovabile “previa sospensione dell’erogazione per un mese prima di ciascun rinnovo”. Tutti i componenti della famiglia in età lavorativa dovranno inoltre rispettare gli obblighi “connessi alla fruizione del reddito di cittadinanza”. Saranno due i percorsi possibili, “Patto di inclusione sociale” o “Patto per il lavoro“, salvo chi ha compiti di cura di bimbi piccoli (entro i 3 anni) o disabili. Inoltre, l’Isee complessivo non deve superare i 9.360 euro.

Reddito di cittadinanza, sussidio durerà al massimo 18 mesi e lavoro fino a 250 chilometri

I titolari del reddito di cittadinanza potranno essere chiamati dai comuni per attività lavorative fino a 8 ore alla settimana, e saranno obbligati a partecipare ai corsi di formazione loro indicati e a non rifiutare più di tre offerte di lavoro. Le offerte di lavoro potranno comportare una distanza del luogo di lavoro da quello di residenza fino a 100 chilometri per i primi sei mesi di fruizione del reddito, fino a 250 chilometri nel periodo fra sei mesi e 12 mesi, e oltre 250 chilometri superati i 12 mesi di fruizione del sussidio.

Per evitare il verificarsi di fenomeni non legali di accesso al sussidio, il governo sta studiando dei “filtri anti-furbetti”, il primo di questi paletti servirà proprio ad impedire che un lavoratore si licenzi per poter ottenere il sussidio e poi continuare a lavorare in nero. La bozza del decreto sul Reddito di cittadinanza, prevede che non avranno accesso al sussidio «i nuclei familiari che abbiano tra i componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni» fatti salvi i casi di giusta causa.

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