Ci sono stati giorni e giorni di polemiche per il fatto dei messaggi telefonici inviati dall’Inps ai percettori del Reddito di Cittadinanza con l’annuncio della sospensione o interruzione del sussidio. L’abolizione del sostegno anti povertà ideato dal governo Cinque Stelle-Lega si manifesta nell’Aula di Montecitorio e la spacca facendola diventare teatro di un durissimo scontro tra governo e opposizioni. Da una parte dell’Italia piovono accuse di «voler spaccare il Paese» (M5S) e di «aver appiccato il fuoco» (Avs).
La ministra Marina Calderone non persuade!
Casus belli è l’intervento della ministra del Lavoro Marina Calderone al question time, durante il quale lei stessa attacca: «Questo governo impiega ogni ora del suo tempo per ridurre il disagio su cui qualcuno soffia per costruire dissenso». E poi respinge le accuse: «Non c’è incertezza normativa né abbandono dei nuclei familiari che lo percepivano né dei territori». Tuttavia la Ministra non persuade chi l’ascolta. Né dentro l’Aula, dove le opposizioni chiedono una rim odulazione, né nelle piazze, soprattutto a Napoli, dove chi ha perso il beneficio manifesta la propria rabbia.
Giuseppe Conte al governo: i divanisti siete voi!
Alla Calderone, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, che da premier il Reddito lo ha creato, chiede di «fermare questo scempio» e attacca: «C’è rabbia, confusione sociale, state lasciando assistenti sociali, Comuni da soli e siete gli unici responsabili. State spaccando consapevolmente il Paese: dopo otto mesi non avete fatto nulla, i divanisti siete voi». E però al governo lancia anche un appello: «Ripensateci, convocate un consiglio dei ministri, fermatevi, mandate un sms a tutte queste persone e chiedete scusa». E il M5S deposita una mozione alla Camera per ripristinare «con necessità e urgenza» l’erogazione del Reddito di Cittadinanza per le 169.000 famiglie che hanno ricevuto il messaggio telefonico di sospensione.