Reddito di cittadinanza: il ministro dell’Economia frena Luigi Di Maio

Giovanni Tria, ha escluso nel 2018, Luigi Di Maio e Matteo Salvini riescano a mantenere le loro promesse elettorali su reddito di cittadinanza e flat tax.

Reddito di cittadinanza: il ministro dell'Economia frena Luigi Di Maio

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, alla sua prima riunione dei ministri finanziari europei a Lussemburgo, ha escluso che per il 2018, Luigi Di Maio e Matteo Salvini riescano a mantenere le loro promesse elettorali su reddito di cittadinanza e flat tax.

Il ministro dell’Economia frena Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza.

Giovanni Tria ha spiegato che con Luigi Di Maio non si è mai entrati nel dettaglio sul reddito di cittadinanza e quindi non può esprimersi né a favore né contrario. Ha aggiunto il ministro dell’Economia per il 2018: “i giochi sono quasi fatti, dobbiamo concentrarci su quegli interventi di riforme strutturali che non hanno costi, ma che sono importantissimi, come far ripartire gli investimenti pubblici. Per il 2018 gli aggregati di finanza pubblica saranno mantenuti, bisogna vedere quali saranno i provvedimenti che saranno proposti dal ministro competente, come saranno articolate e come sarà distribuito nel tempo”.

Il costo del reddito di cittadinanza al momento non è stato calcolato ma, secondo alcune stime si attesta dai 15 ai 30 miliardi di euro l’anno, mentre la flat-tax intorno ai 50 miliardi. Le dichiarazioni di Giovanni Tria di fatto smentiscono quanto affermato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio che sul reddito di cittadinanza ha dichiarato che per averlo sarà necessario lavorare 8 ore a settimana. Le parole del ministro dell’Economia smentiscono anche quelle del ministro dell’Interno che nei giorni scorsi aveva rassicurato i suoi elettori in merito l’attuazione della flat tax entro fine anno.

Il ministro dell’Economia ha spiegato quali saranno gli impegni del nostro Paese in materia di finanza pubblica, è di cercare di rispettare l’impegno dello 0,3%, ha sottolineato che c’è un rallentamento in tutta la Ue, e ci possono essere piccole deviazioni, ma nella sostanza delle linee economiche non cambiano.

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