Reddito di cittadinanza e Quota 100, al via ad aprile: ecco come funzioneranno!

La bozza del decreto contenente i due provveddimenti principali dell'esecutivo gialloverde, reddito di cittadinanza e quota 100, è pronta. Ecco novità.

Quota 100, cos'è e come funziona la nuova misura previdenziale introdotta nella Legge di Bilancio

Il decreto contenente i due provveddimenti principali dell’esecutivo gialloverde, reddito di cittadinanza e quota 100, è quasi pronto. A confermarlo è la bozza che è al vaglio dei tecnici del governo. Per quanto riguarda il cavallo di battaglia del Movimento Cinque Stelle, nella bozza del decreto si legge: “E’ istituito a decorrere dal mese di aprile 2019 il reddito di cittadinanza” che per “i nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componente di età pari o superiore e 65 anni assume la denominazione di pensione di cittadinanza“.

Ecco come funziona la Quota 100

Per quanto riguarda la sperimentazione triennale prevista nella bozza di decreto per la Quota 100, per il triennio 2019-2021 si potrà andare in pensione anticipata a 62 anni di età e 38 di contributi. Si legge in merito al requisito relativo all’età anagrafica che sarà “successivamente adeguato agli incrementi della speranza di vita“. Per maturare il diritto all’accesso sarà possibile, come riportato nella bozza, cumulare gli eventuali contributi maturati in altre gestioni anche se quota 100 “non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Un limite questo cui fanno eccezione quei redditi da lavoro autonomo “occasionale” per un massimo di 5mila euro lordi annui e valido fino “alla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia”.

Per quanto concerne le finestre di uscita di quota 100: la prima finestra per i privati per andare in pensione è aprile 2019 mentre la prima per i pubblici è luglio 2019. Nel primo caso devono aver maturato i requisiti di 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018 (con una decorrenza di 3 mesi), mentre nel secondo caso la decorrenza è fissata a sei mesi. Sempre per i lavoratori pubblici è previsto un preavviso alle amministrazioni di almeno sei mesi. Come si legge ancora nella bozza del decreto che l’accesso alla pensione anticipata è consentita “se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne. In questo caso il diritto alla decorrenza delle pensione una volta maturati i requisiti è trimestrale”.

Reddito di cittadinanza, a chi spetta e chi è escluso dal sussidio

Per il reddito di cittadinanza sono previsti una serie di requisiti per chiedere e ottenere il sussidio. Tra questi occorre essere residenti in Italia in modo continuativo da almeno dieci anni al momento della presentazione della domanda e costituire un nucleo familiare che ha un reddito Isee inferiore a 9360 euro, e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 30 mila euro.

Ancora, secondo quanto riportato nella bozza, per richiedere il reddito di cittadinanza i cittadini in possesso di un valore patrimoniale mobiliare non superiore ai 6mila euro, soglia accresciuta di 2000 euro per ogni componente familiare, fino a un massimo di 10mila euro, e di 5000 euro per ogni componente con disabilità. Ai beneficiari del reddito di cittadinanza “che avviano un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale entro i primi 12 mesi di fruizione del RdC è riconosciuto in un’unica soluzione un beneficio addizionale pari a sei mensilità” nei limiti dei 780 euro mensili.

Niente reddito di cittadinanza, ai nuclei familiari che hanno fra i loro componenti soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni stesse, fatte salve le dimissioni per giusta causa. Il reddito è “condizionato” alla dichiarazione, da parte dei componenti maggiorenni del nucleo familiare, di “immediata disponibilità al lavoro” e all’adesione ad un “percorso” di “accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale” che prevede servizi alla comunità e riqualificazione professionale, completamento agli studi e altri impegni che verranno individuati dai servizi competenti. Saranno esonerati dagli obblighi coloro che hanno carichi di cura, perché con figli sotto i tre anni o con persone disabili.

Inoltre, chiunque chieda il reddito di cittadinanza fornendo con dolo dati e notizie che non rispondono al vero, incluso l’occultamento di redditi e patrimoni, è punito con la reclusione da uno a sei anni oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto indebitamente percepito. In caso di dolo il reddito non può essere richiesto se non dopo dieci anni dalla sanzione.

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