I prezzi in Italia non smettono di crescere, nonostante la diminuzione di quelli dei beni energetici regolamentati. Questo è quanto comunicato dall’Istat nelle stime preliminari sull’inflazione relative al mese di febbraio. E dunque, come riporta il sito Upday.com, i beni energetici hanno frenato la loro corsa, l’inflazione no. Questa è la sintesi dei nuovi dati Istat relativi a febbraio. Escludendo energetici e alimentari freschi, i prezzi sono saliti del 6.4% in un anno. A gennaio la crescita era stata del 6.0%. E il costo del carrello della spesa è salito di una percentuale mai raggiunta nell’ultimo anno.
Il rallentamento dell’indice generale.
Nel mese di febbraio l’Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e del 9,2% su base annua. In altri termini, i prezzi continuano a crescere ma meno dei mesi precedenti. A gennaio l’incremento era stato del 10%, mentre il picco di questo indice c’era stato a ottobre e a novembre quando i prezzi erano saliti dell’11,8%. Va considerato che più si va avanti nel tempo, più la base di calcolo – i prezzi dello scorso anno – è alta. Ne consegue che se i prezzi salgono meno è anche perché un anno fa erano già elevati.
Sale il costo del “carrello della spesa”!
Effettivamente il calo dell’indice generale è dovuto alla fine dell’impennata dei prezzi dei beni energetici. Ma, sottolinea l’Istat, “si mantengono le spinte al rialzo dei prezzi nel comparto dei beni alimentari, lavorati e non, dei tabacchi e dei servizi”. I prezzi di tutti questi prodotti sono cresciuti anno dopo anno. Anche per questo il costo del “carrello della spesa” è ricominciato a salire: i beni alimentari, per la pulizia e la manutenzione ordinaria della casa e i beni per l’igiene personale e prodotti di bellezza sono saliti del 13% anno su anno. Una crescita che è la massima registrata da oltre un anno a questa parte.
