Pensioni, spunta nuova ipotesi: fissare a 67 anni il limite della pensione di vecchiaia dopo il 2019

I tecnici del governo gialloverde stanno valutando ipotesi di un blocco dell'adeguamento automatico dei limiti di pensionamento alla speranza di vita.

Pensioni, spunta nuova ipotesi: fissare a 67 anni il limite della pensione di vecchiaia dopo il 2019

I tecnici del governo gialloverde stanno valutando ipotesi di un blocco dell’adeguamento automatico dei limiti di pensionamento alla speranza di vita. Questo tema era stato discusso anche dal governo Gentiloni ma poi non se ne fece nulla, come si legge su il Sole 24 ore “si decise di nominare due commissioni tecniche per studiare la materia sotto la presidenza Istat ma neppure quelle furono mai insediate”.

Il governo Lega-M5S procederà allo stop dell’aumento dell’adeguamento biennale della speranza di vita?

I costi del blocco sono stati messi a punto dalla Ragioneria generale dello Stato in un rapporto sulla spesa di lungo periodo legata all’invecchiamento della popolazione.

Secondo la Rgs gli interventi di legge «diretti non tanto a sopprimere esplicitamente gli adeguamenti automatici ma a limitarli, differirli o dilazionarli, determinerebbero comunque un sostanziale indebolimento della complessiva strumentazione del sistema pensionistico italiano».

La Ragioneria generale dello Stato in un rapporto ha spiegato che l’abbandono degli adeguamenti automatici porterebbe già nel 2033 la spesa previdenziale ad un livello più alto di circa lo 0,8 per cento di Pil, rispetto a quello attuale. L’effetto cumulato fino al 2060 sarebbe di ben 21,7 punti di prodotto. Ai valori attuali, qualcosa come 400 miliardi. Senza contare che sempre secondo la Rgs si determinerebbe «un sostanziale indebolimento della complessiva strumentazione del sistema pensionistico italiano con conseguente peggioramento della valutazione del rischio Paese».

“Uno scenario proposto prevedeva l’ipotesi di congelamento permanente del meccanismo di adeguamento alla speranza di vita, con la conseguenza che i livelli attuali per la vecchiaia, l’assegno sociale e l’anticipo pensionistico rimarrebbero invariati sine die. Unica eccezione, nel 2021, la vecchiaia passerebbe comunque a 67 anni in virtù di un clausola di salvaguardia introdotta con la riforma Monti-Fornero su precisa richiesta della Commissione europea e della Bce nel 2011: insomma i 67 anni resterebbero costanti negli anni successivi.” si legge su Il sole 24 ore.

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore aveva stimato che il blocco dei 67 anni dal 2021 in avanti in 141 miliardi di maggiore debito pensionistico implicito nei primi 14 anni di applicazione, ovvero entro il 2035.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore