Pensioni scuola e Quota 100, le ultime novità ad oggi

Tutte le ultime novità su Quota 100 commentate dall'Anief. Per Marcello Pacifico non è strutturata in maniera adeguata al comparto scuola.

Pensioni scuola e Quota 100, le ultime novità ad oggi

Quota 100, la misura per le pensioni anticipate che dovrebbe entrare in vigore a partire dai primi mesi del prossimo anno, non sembra adattarsi alle esigenze del comparto scuola. Quello che desta maggiori perplessità è che, stando alle dichiarazioni del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, la misura non avrà carattere strutturale, ma è destinata ad esaurire la sua efficacia nell’arco di un triennio.

Altre questioni che lasciano perplessi sono la partenza di Quota 100, prevista per il 2019 e la riduzione della platea di riferimento, stimata in 350mila persone. “I ritardi per il via libera al decreto, inoltre, mal si conciliano con i tempi della scuola: avviare la macchina di quota 100 nel 2019 inoltrato equivale a dire che i lavoratori della scuola non potranno lasciare il servizio il prossimo mese di settembre, unica “finestra” possibile per chi lavora a scuola, ma solo alla fine dell’estate successiva”, ha segnalato l’Anief.

Il punto di Marcello Pacifico su Quota 100

Marcello Pacifico (Anief-Cisal) ritiene che se si concretizzasse Quota 100 con queste condizioni “sarebbe una beffa cosmica, perché mentre in Europa si continua ad andare via dalla scuola a 63 anni, senza penalizzazione, noi continuiamo a trattare i nostri insegnanti come dei ‘paria’. Come se non svolgessero una professione a rischio burnout e come se la categoria fosse tra le più giovani al mondo, anziché la più vecchia”.

“Noi però non ci rassegniamo”, ha puntualizzato Pacifico, “nel ddl sulla Legge di Stabilità, abbiamo chiesto alle commissioni di competenza l’estensione del carattere gravoso per tutti i docenti e l’accesso alla pensione con i requisiti precedenti alla legge “Fornero”.

La riduzione della platea di riferimento di Quota 100

La platea di lavoratori potenzialmente interessata ad andare in pensione con Quota 100 è stata stimata inizialmente in circa 400-500mila unità, mentre il sottosegretario Durigon in più di un’occasione ha parlato di circa 350mila lavoratori. Per Pacifico questo è un segnale evidente del fatto che verranno applicate penalizzazioni economiche “con un quinto dell’assegno tagliato, che faranno recedere in diversi dalla volontà di lasciare anticipatamente il lavoro. Soprattutto tra i lavoratori, a partire da quelli della scuola, cui sono già destinati assegni pensionistici ridotti all’osso e non molto al di sopra dei mille euro”.

Estensione del carattere gravoso a tutta la professione docente

“Noi, come Anief”, ha proseguito il sindacalista autonomo, “sosteniamo che occorre procedere all’estensione del carattere gravoso a tutta la professione docente, quindi non solo ai maestri della scuola dell’infanzia come avviene oggi. A questo scopo, abbiamo chiesto alle commissioni di competenza di inserire degli emendamenti specificì nel testo del disegno di legge sulla manovra, L’Atto S.981/bis: questi riguardano la necessità di intervenire sul carattere peculiare della professione docente rispetto alle altre professioni statali per il diffuso e gravoso stress psicofisico, unito all’attuale pesante gap generazionale tra docenti e discenti con il personale insegnante più vecchio del mondo, attraverso un’apposita ‘finestra’.

Ciò permetterebbe l’accesso alla pensione con i requisiti precedenti alla legge “Fornero”. Abbiamo quindi chiesto di procedere alla maturazione del requisito contributivo per l’accesso al sistema pensionistico. Ci appelliamo al buon senso dei senatori perché approvino queste richieste di buon senso”, ha concluso  Pacifico.

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