Pensioni: il taglio degli assegni d’oro rimandato a settembre!

Il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato che la proposta di legge sul taglio degli assegni d’oro è pronta e che verrà calendarizzato a settembre.

Pensioni: il taglio degli assegni d’oro rimandato a settembre!

Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha annunciato che la proposta di legge sul taglio degli assegni d’oro è pronta e che verrà calendarizzato a settembre. Di Maio ha poi aggiunto che la sforbiciata non interesserà soltanto coloro che percepiscono un assegno superiore ai 4000 euro ma riguarderà anche i privilegi dei sindacalisti.

Pensioni, Luigi Di Maio: taglio degli assegni d’oro verrà calendarizzato a settembre.

Luigi Di Maio, ha spiegato che sarà un provvedimento a 360 gradi che ridarà alle pensioni minime e toglierà alle pensioni d’oro. L’obiettivo è, dunque, il recupero di un miliardo di euro, per riuscire a finanziare l’aumento delle pensioni minime che il governo intende portare a 780 euro al mese.

Ma lo faremo da settembre, non solo – ha aggiunto Di Maio– per i pensionati d’oro ex manager di Stato, i grandi pensionati che da quattromila euro in su non hanno versato i contributi e prendono pensioni anche di ventimila euro al mese, ma anche per i sindacalisti.”

Il vicepremier ha poi sottolineato che seppur con qualche settimana di ritardo sui tempi previsti, il governo conferma l’attuazione dei tagli alle pensioni d’oro, così come era stato promesso durante la campagna elettorale.

Secondo le stime, le risorse recuperate dalla sforbiciata degli assegni d’oro dovrebbero aggirarsi tra i 5 e i 600 milioni e, dunque, insufficienti al finanziamento di una politica redistributiva nei confronti degli assegni pensionistici più bassi. L’esperto di previdenza della Lega, Alberto Brambilla ha proposto un altra misura, ovvero un contributo di solidarietà in funzione dell’assegno.

Per quanto riguarda, invece, le misure sul tema pensioni che dovrebbero portare al superamento della riforma Fornero nella Legge di Bilancio 2019, dovrebbe trovare posto soltanto quota 100. E sono ancora da definire i dettagli riguardanti l’età minima anagrafica che verrà richiesta ai lavoratori così come il numero degli anni di contributi versati.

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