Pensioni e Quota 100: pro e contro, coperture, requisiti e durata della misura contenuta nel Def

Scopriamo insieme le ultime news sul capitolo pensioni e Quota 100. I vari pro e contro, i requisiti e durata della misura contenuta nel Def.

Riforma pensioni: le ultime novità su Quota 100, Tfr e Quattordicesime

Tra i capitoli presenti nella nota di aggiornamento del Def, sul fronte riforma delle pensioni, viene contemplata la cosiddetta quota 100. La nota di aggiornamento della manovra 2018 è stata ufficialmente trasmessa da palazzo Chigi a Montecitorio: l’esame inizierà giovedì 11 alle 16.

Riforma pensioni, quota 100: requisiti e durata e beneficiari della misura.

Si potrà dunque lasciare il lavoro a quota 100, somma dell’età anagrafica (62 anni) e contributiva (minimo 38 anni) quale requisito per accedere alle misure previdenziali. Una priorità questa, si legge nel provvedimento, dettata dalla volontà del governo di sbloccare il mercato del lavoro e aprirlo stabilmente ai giovani per garantire al Paese quel ricambio intergenerazionale che potrà avere effetti positivi anche sull’attività dei comparti pubblici e privati.

“L’attuale regime, infatti, pur garantendo nel lungo periodo la stabilità finanziaria del sistema previdenziale, nel breve e medio periodo impedisce alle imprese il fisiologico turnover delle risorse umane impiegate”, si legge. Per consentire al mercato del lavoro “di stare al passo con i progressi tecnologici è oggi necessario accelerare e non ritardare questo processo e dare spazio alle nuove generazioni interrompendo il paradosso per il quale giovani, anche con elevata istruzione, rimangono fuori dal mondo produttivo mentre le generazioni più anziane non possono uscirne”, prosegue il Documento economico-finanziario.

Una maggiore stabilizzazione sul lavoro conseguente al maggior turnover dei giovani porterà anche al contrasto “alla bassa natalità che se non risolta comporterà problemi sulla sostenibilità futura dello stesso sistema pensionistico italiano”.

Quota 100 e Def: i commenti di Cesare Damiano del Pd.

Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico, si è così espresso a proposito della legge di Bilancio: “La nebbia avvolge il Def, presentato per ora nelle sue linee generali. Non sono ancora noti i contenuti di merito e, come sappiamo, ‘il diavolo si nasconde nei dettagli. Per il momento gli input che arrivano dal Governo sono troppo confusi per capire quali saranno le proposte reali sui capitoli fondamentali, e ogni giorno c’è un annuncio nuovo.

Quello che balza agli occhi è che non ci sono risorse per gli investimenti e per i giovani e che aumenterà la pressione fiscale per chi fattura più di 65.000 euro annui. Le risorse che vengono riservate alle pensioni sono un po’ più della metà di quelle che servirebbero. Se la Ragioneria conferma i conti della passata legislatura, perché non possono cambiare a seconda del Governo in carica, per Quota 100 occorrono circa 6 miliardi all’anno (considerando l’attuale vincolo posto dal Governo che richiede almeno 38 anni di contributi) e altrettanti per i 41 anni di contributi per andare in pensione a prescindere dall’età.

Il totale è 12 miliardi all’anno: chi verrà gettato dalla torre: Quota 100 o i 41 anni? La caccia alle coperture è in corso: il rischio è che si tolgano alcuni benefici (detrazioni e simili) a chi ha poco per distribuire risorse a chi ha poco. Di Maio ha dichiarato: ‘Abbiamo abolito la povertà’. Abbiamo molti dubbi sul fatto che si possa fare a costo zero”.

Quota 100 e riforma delle pensioni: l’opinione di Elsa Fornero.

Dal suo canto, Elsa Fornero ex ministro del lavoro del governo Monti e firmataria dell’attuale legge sulle pensioni, ospite da Giovanni Foris a Dimartedì ha ribadito l’importanza di trovare adeguate coperture a sostegno delle riforme, e si è così espressa: “Di Maio sa bene che la sostenibilità delle riforme è centrale. Riportare indietro l’età di pensionamento farà contente alcune classi di età ma non è sostenibile nel lungo termine. Questa decisione prima o poi richiederà delle correzioni”.

Pensioni, quota 100 a tempo determinato: le parole del ministro dell’Economia Tria.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in audizione sulla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, ha dichiarato che la riforma delle pensioni che il governo intende attuare potrebbe essere un esperimento e potrebbe non diventare strutturale. La Quota 100 potrebbe così essere una misura solo temporanea per verificare la risposta del mercato del lavoro. Ha precisato Tria: “Un governo consapevole quando introduce nuove misure, che sono in parte sperimentali, vedrà l’effetto e vedrà come devono continuare, in quale forma e in quale misura.

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