Pensioni e Legge di Bilancio: le perplessità su Quota 100

Cgil Cisl e Uil chiedono che la riforma delle pensioni 2019 non si riduca a Quota 100 ed indicano molti altri temi concernenti le pensioni, sui quali sollecitano l'intervento del Governo.

Riforma pensioni: ultime novità sulla nona salvaguardia per gli esodati

Mentre prosegue l’iter per l’approvazione della Legge di Bilancio 2019, i sindacati Cgil, Cisl e Uil continuano ad affermare con forza la necessità che lo sviluppo del Paese sia supportato da politiche espansive. “Nella manovra”, sostengono le tre sigle, “mancano le risorse per gli investimenti poiché si privilegia invece la spesa corrente, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. I sindacati reputano positiva l’apertura di una base di confronto su Quota 100, ma segnalano la mancanza di  riferimento qualunque alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, ai lavoratori precoci e lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza.

La riforma delle pensioni non è solo Quota 100 per Cgil, Cisl e Uil.

Cgil, Cisl e Uil in un comunicato unitario hanno sottolineato che “Quota 100 è una base di discussione sul
tema pensioni ma non determina un cambiamento strutturale del sistema previdenziale non affrontando a dovere gli importanti temi delle donne, dei giovani, dei lavori discontinui e gravosi”.

La riforma delle pensioni per le tre sigle deve proporre: la flessibilità in uscita a 62 anni,  41 anni di contribuzione per andare in pensione a prescindere dall’età, la tutela delle  categorie che rientrano nell’Ape sociale, la realizzazione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, il sostegno alle donne con misure adeguate, come il riconoscimento di 12 mesi di anticipo e la proroga di Opzione donna, il riconoscimento pieno dei lavori di cura ai fini pensionistici, l’eliminazione dell’automatismo del meccanismo di adeguamento per aspettativa, la risoluzione del problema degli esodati, attuazione di soluzioni per chi svolge lavori gravosi e usuranti ed il rilancio della previdenza complementare.

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