Pensioni e Legge di Bilancio 2018

Le ultime novità sulle pensioni contenute nella Legge di Bilancio 2018 sono state illustrate e commentate da Marco Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi,

Pensioni e Legge di Bilancio 2018

Le ultime novità sulle pensioni contenute nella Legge di Bilancio 2018 sono state illustrate e commentate da Marco Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi, in un post ufficiale: “L‘accordo di quest’anno sulle pensioni del governo Gentiloni con CISL e UIL (e purtroppo senza la CGIL) contiene tre principi innovatori di fondamentale importanza, che vanno al di là della spesa impegnata (100 milioni nel 2018 e 300 a regime): le occupazioni gravose vengono esentate dall’adeguamento dell’età pensionabile, un principio di giustizia che c’è in pochi altri paesi tra cui la Germania (in cui funziona diversamente), che va rivendicato con orgoglio; d’ora in poi l’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita avverrà in maniera lineare e non coglierà i picchi delle stime dell’aspettativa di vita come è avvenuto quest’anno; per la prima volta in assoluto si possono recuperare i risparmi di spesa che vengono riutilizzati per ampliare e migliorare le misure del 2018. Utilizzando quest’ultimo principio la legge di bilancio di quest’anno ha recuperato ben 200 milioni per il 2018 (che si vanno ad aggiungere ai 100 milioni di cui sopra) per ampliare e semplificare l’anticipo pensionistico (APE) del 2018: quest’ultimo sarà disponibile per le donne con figli, per i disoccupati per cessazione di contratto a termine e per 15 categorie di lavoratori gravosi (invece delle attuali 11), tutti a partire dai 63 anni”.

Pensioni e Legge di Bilancio 2018: l’analisi di Leonardi.

Per Leonardi:”Il vero miracolo lo hanno fatto gli italiani che in questi anni si sono visti improvvisamente portare in alto l’età della pensione, un’operazione necessaria per garantire un futuro ai propri figli ma dolorosa per chi ci è andato di mezzo. Da oggi almeno è più facile, tra il 2017 e il 2018 andranno in pensione anticipata più di 80.000 persone grazie a delle opzioni che prima non c’erano: l’ape sociale e i precoci (per chi ha iniziato a lavorare prima dei 19 anni), l’ape volontaria e la RITA (la possibilità di anticipare la previdenza complementare) sono il frutto di questi ultimi due governi e di due accordi con i sindacati”.

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