Nonostante vari esponenti di Governo diano per certa l’introduzione di Quota 100, che consentirebbe di andare in pensione anticipatamente una volta raggiunti 62 anni d’età e 38 di contributi, scarseggiano ulteriori dettagli sulla misura ed i cittadini in possesso di questi due requisiti affollano i patronati in cerca di informazioni. “È un dato di fatto che le persone, illuse dalle roboanti promesse, affollano i patronati”, ha segnalato Guglielmo Zamboni, segretario generale della Cgil di Sondrio, come riportato da “La provincia di Sondrio”
“Gli annunci sono vaghi e ampi, i lavoratori vengono da noi a chiedere informazioni in attesa della legge definitiva, ma tornano a casa con un semplice estratto conto in attesa di sapere cosa deciderà il legislatore”, ha aggiunto il sindacalista. Concordano Cgil, Cisl e Uil nel manifestare perplessità nei confronti di Quota 100 e sollecitano il Governo a fornire al più presto risposte ai lavoratori.
I paletti di Quota 100
Le domande che ruotano intorno alla nuova misura per le pensioni anticipate riguardano i requisiti che bisognerà avere per poter accedere ed il meccanismo con cui funzionerà, con la presenza di penalizzazioni e finestre. “Molti hanno già maturato la “quota cento”, che in realtà andrebbe chiamata diversamente, ma non vi potranno accedere perché saranno ideate maglie strette allo scopo di averla fatta, per consentire però poche uscite per non spendere“, ha dichiarato Zamboni.
Il leder sindacale ha precisato: “Serve una discussione complessiva, perché questo tema riguarda chi sta lavorando ed è vicino al traguardo, chi è già in pensione e rivendica risposte e soprattutto i giovani che meritano opportunità di lavoro e una pensione dignitosa”.
