E’ noto da tempo che la Lega è nemica giurata della Legge Fornero sullo pensioni. Il suo leader, Matteo Salvini, ha condizionato l’ingresso del partito nella coalizione di centro destra all’introduzione di questo obiettivo nel programma elettorale.
Ieri la presentazione del programma di Governo di Salvini, con il ritorno alla normativa vigente prima della legge del 2011 sulle pensioni. Il perno su cui si basa la riforma delle pensioni proposta dalla Lega è che la pensione è un diritto e che lo Stato ha il dovere di garantirla senza cambi in corsa.
Nel capitolo pensioni del programma della Lega è prevista anche l’introduzione di un sistema di quote: Quota 100 senza penalizzazioni, che implica lo scatto del diritto alla pensione al raggiungimento di quota 100 quale somma dell’età anagrafica e di quella contributiva e Quota 41, con l’accesso alla pensione al raggiungimento di 41 anni di contributi versati.
Riforma delle pensioni: le proposte della Lega.
Il programma di riforme in tema di pensioni della Lega prevede la cristallizzazione dell’adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, il ripristino dei i 41 anni di anzianità contributiva massima con non più di 3 anni di contribuzione figurativa. Per le donne, in particolare si prevede, la riduzione della età di pensionamento o dell’anzianità contributiva di 9 mesi per ogni figlio con un massimo di 3 e la proroga di Opzione donna al 2018. La Lega mira anche alla predisposizione della nona salvaguardia per gli esodati.
Per quanto riguarda la flessibilità in uscita e le pensioni anticipate, il partito di Salvini intende rivedere i meccanismi relativi all’Ape ed alla Rita. Inoltre la Lega sostiene la necessità di introdurre un Testo Unico semplificato che raccolga tutta la normativa esistente sulle pensioni, per “una semplice questione di civilità”.