Papa Francesco, udienza generale di oggi, 12 giugno 2019: “La resurrezione di Cristo è la fonte della vita nuova”

L'udienza generale di Papa Francesco di oggi, mercoledì 12 giugno 2019. L'argomento al centro della catechesi è il viaggio del Vangelo.

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 12 gennaio 2020 in Piazza San Pietro

“Abbiamo iniziato un percorso di catechesi che seguirà il viaggio del Vangelo narrato nel libro degli Atti degli Apostoli”. Ha iniziato in questo modo Papa Francesco il suo discorso nel corso dell’Udienza Generale di oggi 12 giugno 2019. “Questo libro fa vedere il viaggio del Vangelo, poi il Vangelo è andato oltre. Tutto parte dalla resurrezione di Cristo. Questo, infatti, non è un evento tra gli altri, ma è la fonte della vita nuova“, ha chiarito il Pontefice.

“I discepoli lo sanno ed obbedienti al compianto Gesù rimangono uniti, concordi, perseveranti nella preghiera, si stringono a Maria, la madre e si preparano a ricevere la potenza di Dio non in modo passivo, ma sottolineando la comunione tra loro”, ha sottolineato il Santo Padre, ricordando che “la prima comunità era formata da 120 fratelli e sorelle”

Il numero 12

120 porta al suo interno il numero 12. “Il 12 è emblematico per la Chiesa per via dei dodici apostoli scelti da Gesù. Ma ora dopo gli eventi dolorosi della Passione, non sono più dodici, ma 11: uno di loro, Giuda non c’è più, si è tolto la vita straziato dal rimorso”, ha sototlineato Papa Francesco.

“Aveva iniziato già prima a separarsi dalla comunione con il signore e con gli altri, a fare da solo, a isolarsi , ad attaccarsi al denaro fino a  strumentalizzare i poveri, a perdere di vista l’orizzonte della gratuità ed il dono di sé fino a permettere al virus dell’orgoglio di infettargli la mente ed il cuore, trasformandolo da amico in nemico ed in guida di quelli che arrestarono Gesù”, ha proseguito il Pontefice.

La storia di Giuda

Papa Francesco ha proseguito:”Giuda aveva ricevuto la grande grazia di far parte del gruppo degli intimi di Gesù e di partecipare al suo stesso ministero, ma ad un certo punto ha preteso di salvare da sé la propria vita con il risultato di perderla. Ha smesso di appartenere con il cuore a Gesù e si è posto al di fuori della comunione con lui e con i suoi. Ha smesso di essere discepolo e si è posto al di sopra del Maestro. Lo ha venduto e con il prezzo del suo delitto ha acquistato un terreno che non ha prodotto frutti, ma è stato impregnato del suo stesso sangue. Se Giuda ha preferito la morte alla vita ed ha seguito l’esempio degli empi la cui vita è come l’oscurità che va in rovina, gli 11 scelgono invece la vita, scelgono la benedizione, diventando responsabili nel farla fluire a loro volta nella storia di generazioni, generazioni di dal popolo di Israele alla Chiesa”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore