Oggi, 3 aprile 2019 si è tenuta la tradizionale Udienza Generale del mercoledì di Papa Francesco. Le parole del Santo Padre sono state anticipate dalla lettura di un brano del Vangelo secondo Matteo, che fornisce senso di tutto il discorso affrontato oggi. “Gesù disse loro un’altra parabola: “Il Regno dei cieli è simile al lievito che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata”.
Il Santo Padre, presa la parola, ha ricordato qualche tappa del suo viaggio apostolico in Marocco, compiuto sabato e domenica scorsi. “Il Re è stato tanto fraterno, tanto vicino, tanto amico“, ha sottolineato Papa Francesco. “Ma qualcuno può domandarsi: ma perché il Papa va dai musulmani e non solamente dai cattolici? Perché ci sono tante religioni, e come mai ci sono tante religioni? Con i musulmani siamo discendenti dello stesso Padre, Abramo: perché Dio permette che ci siano tante religioni?”, ha affermato il Pontefice.
L’esistenza di tante religioni
“Egli ha voluto permettere questa realtà: ci sono tante religioni; alcune nascono dalla cultura, ma sempre guardano il cielo, guardano Dio. Ma quello che Dio vuole è la fraternità tra noi e in modo speciale – qui sta il motivo di questo viaggio – con i nostri fratelli figli di Abramo come noi, i musulmani. Non dobbiamo spaventarci della differenza: Dio ha permesso questo. Dobbiamo spaventarci se noi non operiamo nella fraternità, per camminare insieme nella vita”, ha chiarito Papa Francesco.
Le “persone migranti”
A proposito del fenomeno migratorio il Santo padre ha dichiarato:”Come Santa Sede abbiamo offerto il nostro contributo che si riassume in quattro verbi: accogliere i migranti, proteggere i migranti, promuovere i migranti e integrare i migranti. Non si tratta di calare dall’alto programmi assistenziali, ma di fare insieme un cammino attraverso queste quattro azioni, per costruire città e Paesi che, pur conservando le rispettive identità culturali e religiose, siano aperti alle differenze e sappiano valorizzarle nel segno della fratellanza umana. La Chiesa in Marocco è molto impegnata nella vicinanza ai migranti. A me non piace dire migranti; a me piace più dire persone migranti. Sapete perché? Perché migrante è un aggettivo, mentre il termine persona è un sostantivo”.