Papa Francesco, Udienza Generale di oggi 28 novembre 2018: “Dio non chiede niente prima di aver dato molto di più”

L' Udienza Generale di oggi 28 novembre 2018 di Papa Francesco, Si conclude la Catechesi sui comandamenti.

Papa Francesco: udienza generale di oggi, mercoledì 29 maggio 2019

Si è tenuta questa mattina, 28 novembre 2018, la consueta Udienza Generale del mercoledì di Papa Francesco. Nella Catechesi di oggi il Pontefice ha concluso il percorso sui Dieci Comandamenti, soffermandosi sul tema dei “desideri”. Ripercorrendo le tappe compiute leggendo il testo del Decalogo il Papa ha affermato: “Siamo partiti dalla gratitudine come base della relazione di fiducia e di obbedienza: Dio, abbiamo visto, non chiede niente prima di aver dato molto di più”.

“Egli ci invita all’obbedienza per riscattarci dall’inganno delle idolatrie che tanto potere hanno su di noi. Infatti, cercare la propria realizzazione negli idoli di questo mondo ci svuota e ci schiavizza, mentre ciò che dà statura e consistenza è il rapporto con Lui che, in Cristo, ci rende figli a partire dalla sua paternità. Questo implica un processo di benedizione e di liberazione, che sono il riposo vero, autentico”.

La vita liberata ci riconcilia con il nostro passato e gli altri

Papa Francesco ha proseguito:”Questa vita liberata diventa accoglienza della nostra storia personale e ci riconcilia con ciò che, dall’infanzia al presente, abbiamo vissuto, facendoci adulti e capaci di dare il giusto peso alle realtà e alle persone della nostra vita. Per questa strada entriamo nella relazione con il prossimo che, a partire dall’amore che Dio mostra in Gesù Cristo, è una chiamata alla bellezza della fedeltà, della generosità e della autenticità.

“Ma per vivere così, cioè nella bellezza della fedeltà, della generosità e dell’autenticità” , ha precisato il Santo Padre, “abbiamo bisogno di un cuore nuovo, inabitato dallo Spirito Santo“. Il “trapianto” di cuore, dal cuore vecchio al cuore nuovo avviene attraverso il dono di desideri nuovi  che vengono seminati in noi dalla grazia di Dio, in modo particolare attraverso i Dieci Comandamenti portati a compimento da Gesù, come Lui insegna nel “discorso della montagna”, ha chiarito Papa Francesco .

I desideri dello Spirito Santo

“Lo Spirito Santo feconda il nostro cuore mettendo in esso i desideri che sono un dono suo, i desideri dello Spirito. Desiderare secondo lo Spirito, desiderare al ritmo dello Spirito, desiderare con la musica dello Spirito. Guardando a Cristo vediamo la bellezza, il bene, la verità. E lo Spirito genera una vita che, assecondando questi suoi desideri, innesca in noi la speranza, la fede e l’amore”, ha aggiunto il Santo Padre.

“Ecco a che cosa serve cercare Cristo nel Decalogo: a fecondare il nostro cuore perché sia gravido di amore, e si apra all’opera di Dio. Quando l’uomo asseconda il desiderio di vivere secondo Cristo, allora sta aprendo la porta alla salvezza, la quale non può che arrivare, perché Dio Padre è generoso e, come dice il Catechismo, «ha sete che noi abbiamo sete di lui»

Se sono i desideri malvagi che rovinano l’uomo, lo Spirito depone nel nostro cuore i suoi santi desideri, che sono il germe della vita nuova . La vita nuova infatti non è il titanico sforzo per essere coerenti con una norma, ma la vita nuova è lo Spirito stesso di Dio che inizia a guidarci fino ai suoi frutti, in una felice sinergia fra la nostra gioia di essere amati e la sua gioia di amarci. Si incontrano le due gioie: la gioia di Dio di amarci e la nostra gioia di essere amati”.

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