Papa Francesco: l’Angelus di oggi domenica 8 luglio 2018 celebrato in Piazza San Pietro

Oggi domenica 8 luglio 2018 verrà trasmesso in diretta su Rai 1 A sua immagine, con il consueto spazio per l'Angelus di Papa Francesco.

San Pietro e Paolo, oggi 29 giugno 2019: l'Angelus di Papa Francesco e le celebrazioni a Roma

Oggi domenica 8 luglio 2018 verrà trasmesso in diretta su Rai 1, all’interno del programma di approfondimento religioso A sua immagine, l’Angelus di Papa Francesco direttamente da Piazza San Pietro.

I temi e gli ospiti della puntata di oggi domenica 8 luglio 2018 di A sua immagine.

In occasione della “Domenica del Mare”, giornata istituita dalla Chiesa Cattolica, il programma “A Sua Immagine” dedica l’intera puntata al “Grande blu”. In studio, Lorena Bianchetti intervisterà Rosalba Giugni, presidente Marevivo, Salvatore Magri, protagonista di un epico viaggio in barca a vela lungo il Passaggio a Nord Ovest (prima imbarcazione italiana della storia).

Sull’Amerigo Vespucci, nave simbolo della Marina Italiana, considerata la più bella al mondo, sarà raccontata la storia di Roberto Soldatini che ha deciso di lasciare la sua vita da direttore di orchestra per vivere in barca. Si entrerà nella suggestiva e spettacolare Chiesa di Piedigrotta sulla spiaggia di Pizzo Calabro: un percorso tra leggenda, arte e devozione.

La Santa Messa dalla Basilica Santa Trofimena in Minori (SA) e l’Angelus di Papa Francesco.

La Santa Messa, come sempre in onda in diretta su Rai1. La celebrazione eucaristica di questa settimana sarà trasmessa dalla Basilica Santa Trofimena in Minori (SA), regia Michele Totaro e commento Elena Bolasco. Alle 12 l’Angelus Papa Francesco ha recitato l’Angelus in piazza San Pietro.

Ci ha spiegato il Pontefice: “L’odierna pagina evangelica presenta Gesù che ritorna a Nazaret e di sabato si mette a insegnare nella sinagoga. Da quando se ne era andato e si era messo a predicare per le borgate e i villaggi vicini, non aveva mai rimesso più piede nella sua patria. È tornato. Pertanto, ci sarà stato tutto il paese ad ascoltare questo figlio del popolo, la cui fama di maestro sapiente e di potente guaritore dilagava ormai per la Galilea e oltre.

Ma quello che poteva profilarsi come un successo, si tramutò in un clamoroso rifiuto, al punto che Gesù non poté operare lì nessun prodigio, ma solo poche guarigioni. La dinamica di quella giornata è ricostruita nel dettaglio dall’evangelista Marco: la gente di Nazaret dapprima ascolta, e rimane stupita; poi si domanda perplessa: «da dove gli vengono queste cose», questa sapienza?; e alla fine si scandalizza, riconoscendo in Lui il falegname, il figlio di Maria, che loro hanno visto crescere. Perciò Gesù conclude con l’espressione divenuta proverbiale: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria».

Ci domandiamo: come mai i compaesani di Gesù passano dalla meraviglia all’incredulità? Essi fanno un confronto tra l’umile origine di Gesù e le sue capacità attuali: è un falegname, non ha fatto studi, eppure predica meglio degli scribi e opera miracoli. E invece di aprirsi alla realtà, si scandalizzano. Secondo gli abitanti di Nazaret, Dio è troppo grande per abbassarsi a parlare attraverso un uomo così semplice!

È lo scandalo dell’incarnazione: l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi. Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli. Questo è un motivo di scandalo e di incredulità non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi.

Il capovolgimento operato da Gesù impegna i suoi discepoli di ieri e di oggi a una verifica personale e comunitaria. Anche ai nostri giorni infatti può accadere di nutrire pregiudizi che impediscono di cogliere la realtà. Ma il Signore ci invita ad assumere un atteggiamento di ascolto umile e di attesa docile, perché la grazia di Dio spesso si presenta a noi in modi sorprendenti, che non corrispondono alle nostre aspettative.

Pensiamo insieme a Madre Teresa di Calcutta, per esempio. Una suorina piccolina – nessuno dava dieci lire per lei – che andava per le strade per prendere i moribondi affinché avessero una morte degna. Questa piccola suorina con la preghiera e con il suo operato ha fatto delle meraviglie! La piccolezza di una donna ha rivoluzionato l’operato della carità nella Chiesa.

È un esempio dei nostri giorni. Dio non si conforma ai pregiudizi. Dobbiamo sforzarci di aprire il cuore e la mente, per accogliere la realtà divina che ci viene incontro. Si tratta di avere fede: la mancanza di fede è un ostacolo alla grazia di Dio. Molti battezzati vivono come se Cristo non esistesse: si ripetono i gesti e i segni della fede, ma ad essi non corrisponde una reale adesione alla persona di Gesù e al suo Vangelo. Ogni cristiano – tutti noi, ognuno di noi – è chiamato ad approfondire questa appartenenza fondamentale, cercando di testimoniarla con una coerente condotta di vita, il cui filo conduttore sempre sarà la carità”.

Papa Francesco: l’appello dalla Basilica di San Nicola a Bari!

Ieri Papa Francesco è stato a Bari per una giornata di riflessione e preghiera sulla situazione drammatica del Medio Oriente che affligge tanti cristiani della regione. Si è trattato di un incontro ecumenico con la partecipazione dei Patriarchi delle chiese ortodosse, in diretta dalla Basilica cattolica di San Nicola, dove, ogni anno, 70 mila fedeli ortodossi si recano per pregare nella Cripta che conserva le reliquie del santo.

Il Papa ieri ha lanciato il suo appello al mondo per il Medio Oriente: “L’indifferenza uccide, e noi vogliamo essere voce che contrasta l’omicidio dell’indifferenza. Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze. Per i piccoli, i semplici, i feriti, per loro dalla cui parte sta Dio, noi imploriamo: sia pace!”.

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