Papa Francesco, Angelus di oggi: “La possibilità della conversione non è illimitata, bisogna coglierla subito”

Oggi Papa Francesco ha celebrato l'angelus in Piazza San Pietro, trasmesso su Rai 1 alle 12 nel programma A sua immagine, condotto da Lorena Bianchetti.

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Oggi in Piazza San Pietro Papa Francesco ha celebrato l’angelus domenicale, trasmesso in diretta su Rai 1 alle 12 all’interno del programma A sua immagine, che nella puntata in onda oggi di domenica 24 marzo, in onda alle 10.30 su Rai1, ha raccontato la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si è svolta il 21 marzo a Padova. La manifestazione ha coinvolto 50.000 persone che hanno sfilato per dire no alle mafie e ricordare le oltre 1000 che hanno pagato con la vita la dedizione al bene comune e il rispetto per la legalità.

Per non dimenticare, si ascolteranno dai familiari le loro storie. In studio con Lorena Bianchetti, don Luigi Ciotti, fondatore del “Gruppo Abele” e di “Libera”, e Daniela Marcone, vicepresidente di “Libera” e responsabile “Libera Memoria”.

La Santa Messa dalla Chiesa San Tammaro Vescovo in Grumo Nevano (NA) e l’Angelus di Papa Francesco.

Come di consueto alle 10.55, la linea è passata alla Santa Messa, trasmessa dalla Chiesa San Tammaro Vescovo in GRUMO NEVANO (NA). Alle 12.00 verrà trasmesso, come ogni domenica, c’è stato l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro.

Nell’angelus di oggi ci spiega il pontefice: “Il Vangelo di questa terza domenica di Quaresima si parla della misericordia di Dio e della nostra conversione. Gesù racconta la parabola del fico sterile. Un uomo ha piantato un fico nella propria vigna, e con tanta fiducia ogni estate va a cercare i suoi frutti ma non li trova perché quell’albero è sterile. Spinto da quella delusione ripetutasi per ben tre anni pensa dunque di tagliare il fico per piantare un altro. Chiama allora il contadino che sta nella vigna egli esprime la sua insoddisfazione intimandogli di tagliare l’albero così non sfrutti inutilmente il terreno, ma il vignaiolo chiede al padrone di avere pazienza. Gli domanda una proroga di un anno durante il quale egli stesso si preoccuperà di riservare una cura più attenta e delicata al fico per stimolare la sua produttività.

Questa è la parabola. Che cosa rappresenta questa parabola? Che cosa rappresentano i personaggi di questa parabola? Il padrone raffigura Dio padre, il vignaiolo l’immagine di Gesù, mentre il fico è il simbolo dell’umanità indifferente e arida. Gesù intercede presso il Padre in favore dell’umanità, lo fa sempre e lo prega di attendere di concedere ancora del tempo perché in essa possa trovare i frutti dell’amore e della giustizia. Il fico che il padrone della parabola vuole fare estirpare rappresenta un’esistenza sterile e senza frutti incapace di donare, incapace di fare il bene. Il simbolo di colui che vive solo per se stesso sazio, tranquillo, adagiato nelle proprie comodità, incapace di volgere lo sguardo a quanti sono accanto a lui e si trovano in condizioni di sofferenza, in condizioni di povertà e di disagio.

A questo atteggiamento di egoismo e di sterilità spirituale si contrappone il grande amore del vignaiolo nei confronti del fico, fa aspettare il padrone, promette al padrone di prendersi particolare cura di quell’albero di fico. In questa similitudine del vignaiolo si manifesta la misericordia di Dio che lascia a noi il tempo per la conversione. Tutti noi abbiamo bisogno di convertirci di fare un passo avanti, la pazienza di Dio e la misericordia ci accompagnano in questo percorso. Nonostante la sterilità che a volte segna la nostra esistenza, Dio ha pazienza e ci offre la possibilità di cambiare,  di fare progressi sulla strada del bene.

Ma la dilazione del tempo concessa perché l’albero fruttiferi indica anche l’urgenza della conversione. Il vignaiolo dice il padrone lascialo ancora quest’anno. La possibilità della conversione non è illimitata, perciò è necessario coglierla subito altrimenti essa sarebbe perduta per sempre. Noi possiamo pensare in questa Quaresima cosa devo fare io per avvicinarmi di più al Signore, per convertirmi, per tagliare quelle cose che non vanno. Devo pensare oggi a cosa fare difronte a questa misericordia di Dio che mi aspetta”. Nella Quaresima il Signore ci invita alla conversione, ognuno di noi deve pensare qualcosa da cambiare da modificare della propria vita.

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