Papa Francesco, l’Angelus di oggi domenica 23 settembre 2018 dalla Lituania!

Oggi domenica 23 settembre 2018 Papa Francesco ha celebrato l'Angelus domenicale dalla Lituania, trasmesso su Rai 1 nel programma A sua immagine.

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 3 marzo 2019 in Piazza San Pietro!

Oggi domenica 23 settembre 2018 nel programma A sua immagine c’è stato il collegamento in diretta con la Lituania, dove il Papa ha celebrato la messa e recitato l’Angelus. Oggi è stata la seconda giornata in Lituania per Papa Francesco. Il pontefice questa mattina celebra la messa a Kaunas, a poco più di 100 km dalla capitale Vilnius, e recita l’Angelus, davanti a oltre 100 mila persone. Poi il pranzo con i vescovi e l’incontro con sacerdoti, i religiosi, i consacrati e i seminaristi.

Lasciata Kaunas, Bergolgio tornerà a Vilnius dove, alle 16, è in programma la visita del Papa al Museo delle occupazioni e lotte per la libertà, con una breve sosta di preghiera al Monumento delle vittime del ghetto, in Piazza Rudniky.

Il monito di Papa Francesco nel giorno del 75° anniversario del genocidio ebraico in Lituania.

Nel giorno del 75° anniversario del genocidio ebraico in Lituania, a conclusione della messa celebrata di fronte a più di centomila persone, Papa Francesco parla del rischio del risorgere dell’antisemitismo in Europa. Prima di recitare l’Angelus, ha citato nuovamente la prima lettura dal Libro della Sapienza, dove di parla del giusto perseguitato, «di colui la cui sola presenza dà fastidio agli empi. L’empio viene descritto come quello che opprime il povero, non ha compassione della vedova né rispetta l’anziano.

L’empio – spiega Bergoglio – ha la pretesa di pensare che la sua forza è la norma della giustizia. Sottomettere i più fragili, usare la forza in una qualsiasi forma, imporre un modo di pensare, un’ideologia, un discorso dominante, usare la violenza o la repressione per piegare quanti semplicemente, con il loro quotidiano agire onesto, semplice, operoso e solidale, manifestano che un altro mondo, un’altra società è possibile.

All’empio – continua Francesco – non basta fare quello che gli pare, lasciarsi guidare dai suoi capricci; non vuole che gli altri, facendo il bene, mettano in risalto questo suo modo di fare. Nell’empio, il male cerca sempre di annientare il bene”.

Papa Francesco: l’Angelus di oggi domenica 23 settembre 2018 dalla Lituania.

Ci ha spiegato il Pontefice nell’Angelus di oggi domenica 23 settembre 2018: «Il Libro della Sapienza, che abbiamo ascoltato nella prima Lettura, ci parla del giusto perseguitato, di colui la cui sola presenza dà fastidio agli empi. L’empio viene descritto come quello che opprime il povero, non ha compassione della vedova né rispetta l’anziano. L’empio ha la pretesa di pensare che la sua forza è la norma della giustizia.

Sottomettere i più fragili, usare la forza in una qualsiasi forma, imporre un modo di pensare, un’ideologia, un discorso dominante, usare la violenza o la repressione per piegare quanti semplicemente, con il loro quotidiano agire onesto, semplice, operoso e solidale, manifestano che un altro mondo, un’altra società è possibile. All’empio non basta fare quello che gli pare, lasciarsi guidare dai suoi capricci; non vuole che gli altri, facendo il bene, mettano in risalto questo suo modo di fare. Nell’empio, il male cerca sempre di annientare il bene.

Settantacinque anni fa, questa Nazione assisteva alla definitiva distruzione del Ghetto di Vilnius; così culminava l’annientamento di migliaia di ebrei che era già iniziato due anni prima. Come si legge nel Libro della Sapienza, il popolo ebreo passò attraverso oltraggi e tormenti. Facciamo memoria di quei tempi, e chiediamo al Signore che ci faccia dono del discernimento per scoprire in tempo qualsiasi nuovo germe di quell’atteggiamento pernicioso, di qualsiasi aria che atrofizza il cuore delle generazioni che non l’hanno sperimentato e che potrebbero correre dietro quei canti di sirena.

Gesù nel Vangelo ci ricorda una tentazione sulla quale dovremo vigilare con attenzione: l’ansia di essere i primi, di primeggiare sugli altri, che può annidarsi in ogni cuore umano. Quante volte è accaduto che un popolo si creda superiore, con più diritti acquisiti, con maggiori privilegi da preservare o conquistare. Qual è il rimedio che propone Gesù quando appare tale pulsione nel nostro cuore e nella mentalità di una società o di un Paese? Farsi l’ultimo di tutti e il servo di tutti; stare là dove nessuno vuole andare, dove non arriva nulla, nella periferia più distante; e servire, creando spazi di incontro con gli ultimi, con gli scartati».

Le parole di Papa Francesco nell’Angelus di oggi domenica 23 settembre 2018.

Ed ancora il Pontefice nell’Angelus di oggi domenica 23 settembre 2018: «Se il potere si decidesse per questo, se permettessimo al Vangelo di Cristo di giungere nel profondo della nostra vita, allora la globalizzazione della solidarietà sarebbe davvero una realtà. «Mentre nel mondo, specialmente in alcuni Paesi, riappaiono diverse forme di guerre e scontri, noi cristiani insistiamo nella proposta di riconoscere l’altro, di sanare le ferite, di costruire ponti, stringere relazioni e aiutarci “a portare i pesi gli uni degli altri”.

Qui in Lituania c’è una collina delle croci, dove migliaia di persone, lungo i secoli, hanno piantato il segno della croce. Vi invito, mentre preghiamo l’Angelus, a chiedere a Maria che ci aiuti a piantare la croce del nostro servizio, della nostra dedizione lì dove hanno bisogno di noi, sulla collina dove abitano gli ultimi, dove si richiede la delicata attenzione agli esclusi, alle minoranze, per allontanare dai nostri ambienti e dalle nostre culture la possibilità di annientare l’altro, di emarginare, di continuare a scartare chi ci dà fastidio e disturba le nostre comodità.

Gesù mette al centro un piccolo, lo mette alla medesima distanza da tutti, perché tutti ci sentiamo provocati a dare una risposta. Facendo memoria del “sì” di Maria, chiediamole che renda il nostro “sì” generoso e fecondo come il suo».

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