Papa Francesco: l’Angelus di oggi domenica 15 luglio 2018 in Piazza San Pietro!

Come di consueto Papa Francesco celebrerà l'Angelus, oggi domenica 15 luglio 2018, in Piazza San Pietro, che verrà trasmesso in diretta su Rai 1.

Papa Francesco: l'Angelus di domenica 3 marzo 2019 in Piazza San Pietro!

Come di consueto è stato trasmesso in diretta su Rai 1 l’Angelus di Papa Francesco, all’interno del programma religioso A sua immagine. Nella puntata di oggi grande spazio per gli oratori, circa ottomila in Italia che non chiudono mai. Sono attrezzati con campetti da calcio, sale giochi, spazi per il teatro e la musica, promuovono compagnie teatrali, complessi musicali e web radio.

A sua immagine, gli ospiti e temi della puntata di oggi domenica 15 luglio 2018.

Lorena Bianchetti ne parlerà nella puntata di A Sua Immagine in onda oggi domenica 15 luglio alle 10.30 con Pino Wilson, nato calcisticamente nell’oratorio di una parrocchia di Napoli, capitano della Lazio dello scudetto 1974, che ha vissuto, alla luce della fede, momenti di grande esaltazione e momenti di grande sconforto, con Suor Paola D’Auria, tifosissima della Lazio, che ha riportato in auge l’oratorio con le sue attività e con don Matteo Cascio promotore di tanti oratori estivi.

Sarà ripercorsa la storia del primo oratorio fondato a Roma più di 450 anni fa da San Filippo Neri e le avanguardie degli oratori di oggi. Nella periferia di San Severo, Foggia, in un quartiere ad alta densità mafiosa, una singolare esperienza di gemellaggio tra i ragazzi terremotati di Cascia con i ragazzi di Basiliano, Udine, in cui è ancora vivo il ricordo del terremoto del 1976 e a Perugia dove ad esempio i detenuti, collaborano ai servizi, alla manutenzione alla cucina degli oratori.

Gli oratori, luoghi di relazioni, luoghi educativi ma anche luoghi dove ci si diverte molto.

L’Angelus di oggi di Papa Francesco da Piazza San Pietro.

Alle 10.55 come di consueto c’è stato lo spazio della Santa Messa, mentre alle 12.00 è stato trasmesso l’Angelus recitato da Papa Francesco in Piazza San Pietro.

Ci ha spiegato il Pontefice: «Il Vangelo di oggi narra il momento in cui Gesù invia i Dodici in missione. Dopo averli chiamati per nome ad uno ad uno, perché stessero con lui ascoltando le sue parole e osservando i suoi gesti di guarigione, ora li convoca di nuovo per mandarli a due a due nei villaggi dove Lui stava per recarsi. E’ una sorta di “tirocinio” di quello che saranno chiamati a fare dopo la Risurrezione del Signore con la potenza dello Spirito Santo.

Il brano evangelico si sofferma sullo stile del missionario, che possiamo riassumere in due punti: la missione ha un centro; la missione ha un volto. Il discepolo missionario ha prima di tutto un suo centro di riferimento, che è la persona di Gesù. Il racconto lo indica usando una serie di verbi che hanno Lui per soggetto, cosicché l’andare e l’operare dei Dodici appare come l’irradiarsi da un centro, il riproporsi della presenza e dell’opera di Gesù nella loro azione missionaria. Questo manifesta come gli Apostoli non abbiano niente di proprio da annunciare, né proprie capacità da dimostrare, ma parlano e agiscono in quanto “inviati”, in quanto messaggeri di Gesù.

Questo episodio evangelico riguarda anche noi, e non solo i sacerdoti, ma tutti i battezzati, chiamati a testimoniare, nei vari ambienti di vita, il Vangelo di Cristo. E anche per noi questa missione è autentica solo a partire dal suo centro immutabile che è Gesù.

Non è un’iniziativa dei singoli fedeli né dei gruppi e nemmeno delle grandi aggregazioni, ma è la missione della Chiesa inseparabilmente unita al suo Signore. Nessun cristiano annuncia il Vangelo “in proprio”, ma solo inviato dalla Chiesa che ha ricevuto il mandato da Cristo stesso. È proprio il Battesimo che ci rende missionari. Un battezzato che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano.

La seconda caratteristica dello stile del missionario è, per così dire, un volto, che consiste nella povertà dei mezzi. Il suo equipaggiamento risponde a un criterio di sobrietà. I Dodici, infatti, hanno l’ordine di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura. Il Maestro li vuole liberi e leggeri, senza appoggi e senza favori, sicuri solo dell’amore di Lui che li invia, forti solo della sua parola che vanno ad annunciare. Il bastone e i sandali sono la dotazione dei pellegrini, perché tali sono i messaggeri del regno di Dio, non manager onnipotenti, non funzionari inamovibili, non divi in tournée.

Pensiamo ad alcuni santi di questa Diocesi di Roma: San Filippo Neri, San Benedetto Giuseppe Labre, Sant’Alessio, Santa Ludovica Albertini, Santa Francesca Romana, San Gaspare Del Bufalo e tanti altri.

Non erano funzionari o imprenditori, ma umili lavoratori del Regno. Avevano questo volto. E a questo “volto” appartiene anche il modo in cui viene accolto il messaggio: può infatti accadere di non essere accolti o ascoltati. Anche questo è povertà: l’esperienza del fallimento. La vicenda di Gesù, che fu rifiutato e crocifisso, prefigura il destino del suo messaggero. E solo se siamo uniti a Lui, morto e risorto, riusciamo a trovare il coraggio dell’evangelizzazione», ha concluso Papa Francesco.

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