Papa Francesco: l’Angelus di domenica 16 dicembre 2018 in Piazza San Pietro. Terza domenica dell’Avvento

Puntata speciale di A sua immagine dedicata a Papa Francesco, in onda oggi domenica 16 dicembre 2018. Come sempre ci sarà l'Angelus da Piazza San Pietro.

San Pietro e Paolo, oggi 29 giugno 2019: l'Angelus di Papa Francesco e le celebrazioni a Roma

Puntata speciale quella del programma di Rai 1 A sua immagine, totalmente dedicata a Papa Francesco. Domenica 16 dicembre, alle 10.30 su Rai1, “A Sua Immagine” si dedicherà ad un approfondimento sulla figura del Papa che lunedì 17 compirà 82 anni. Per l’occasione, si ripercorreranno gli eventi più significativi del suo pontificato, con particolare attenzione a quanto accaduto nel corso dell’ultimo anno.

Si rivivranno le emozioni più belle ed alcune delle tappe più significative del suo Pontificato. Si tornerà ai suoi viaggi, costellati anche da eventi curiosi, come il matrimonio a sorpresa celebrato in aereo. Si rivivranno le emozioni dei suoi incontri con le famiglie e con i giovani, dall’Irlanda al Circo Massimo, e i momenti toccanti e inattesi emersi soprattutto quando si è avvicinato ai bambini.

A sua immagine, gli ospiti e le rubriche della puntata di domenica 16 dicembre 2018

Lorena Bianchetti, in studio, farà conoscere il Papa anche nei suoi aspetti più privati, grazie alle parole di padre Antonio Spadaro, direttore di “Civiltà Cattolica“, e Stefania Falasca, vaticanista di Avvenire e amica del Pontefice, ospiti del programma, che del Pontefice hanno una conoscenza molto profonda. Alle 10.55 la linea passerà alla Santa Messa, come sempre in onda in diretta su Rai1.

La Santa Messa dalla Cattedrale di Nocera Inferiore e l’Angelus di Papa Francesco di domenica 16 dicembre 2018.

La celebrazione eucaristica di questa settimana verrà trasmessa Cattedrale di Nocera Inferiore (Sa), con la regia di Michele Todaro e il commento di Elena Bolasco. Alle 12.00 ci sarà, come ogni domenica, l’Angelus recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro.

La terza domenica di Avvento

Nell’Angelus odierno il Papa ci parla della terza domenica dell’Avvento e ci spiega il suo significato religioso: «In questa terza domenica di Avvento la liturgia ci invita alla gioia. Sentite bene: alla gioia. Il profeta Sofonia si rivolge con queste parole alla piccola porzione del popolo di Israele: “Rallegrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!”. Gridare di gioia, esultare, rallegrarsi: questo è l’invito di questa domenica. Gli abitanti della città santa sono chiamati a gioire perché il Signore ha revocato la sua condanna.

Dio ha perdonato, non ha voluto punire! Di conseguenza per il popolo non c’è più motivo di tristezza, non c’è più motivo di sconforto, ma tutto porta a una gratitudine gioiosa verso Dio, che vuole sempre riscattare e salvare coloro che ama. E l’amore del Signore per il suo popolo è incessante, paragonabile alla tenerezza del padre per i figli, dello sposo per la sposa, come dice ancora Sofonia: “Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia”. Questa è la domenica della gioia: la terza domenica dell’Avvento, prima del Natale».

La domenica della gioia prima dell’arrivo del Natale

Ci spiega il Pontefice che l’invito alla gioia è giusto nel periodo che ci separa dal Natale: «Questo appello del profeta è particolarmente appropriato nel tempo in cui ci prepariamo al Natale, perché si applica a Gesù, l’Emmanuele, il Dio-con-noi: la sua presenza è la sorgente della gioia. Infatti Sofonia proclama: “Re d’Israele è il Signore in mezzo a te“; e poco dopo ripete: “Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente”. Questo messaggio trova il suo pieno significato nel momento dell’annunciazione a Maria, narrata dall’evangelista Luca.

Le parole rivolte dall’angelo Gabriele alla Vergine sono come un’eco di quelle del profeta. Cosa dice l’arcangelo Gabriele? “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te” . “Rallegrati”, dice alla Madonna. In un borgo sperduto della Galilea, nel cuore di una giovane donna ignota al mondo, Dio accende la scintilla della felicità per il mondo intero. E oggi lo stesso annuncio è rivolto alla Chiesa, chiamata ad accogliere il Vangelo perché diventi carne, vita concreta.

Dice alla Chiesa, a tutti noi: “Rallegrati, piccola comunità cristiana, povera e umile ma bella ai miei occhi perché desideri ardentemente il mio Regno, hai fame e sete di giustizia, tessi con pazienza trame di pace, non insegui i potenti di turno ma rimani fedelmente accanto ai poveri. E così non hai paura di nulla ma il tuo cuore è nella gioia”. Se noi viviamo così, alla presenza del Signore, il nostro cuore sempre sarà nella gioia. La gioia “di alto livello”, quando c’è, piena, e la gioia umile di tutti i giorni, cioè la pace. La pace è la gioia più piccola, ma è gioia».

Anche san Paolo oggi ci esorta a non angustiarci, a non disperare per nulla, ma in ogni circostanza far presenti a Dio le nostre richieste, le nostre necessità, le nostre preoccupazioni «con preghiere e suppliche». La consapevolezza che nelle difficoltà possiamo sempre rivolgerci al Signore, e che Egli non respinge mai le nostre invocazioni, è un grande motivo di gioia. Nessuna preoccupazione, nessuna paura riuscirà mai a toglierci la serenità che viene non da cose umane, dalle consolazioni umane, no, la serenità che viene da Dio, dal sapere che Dio guida amorevolmente la nostra vita, e lo fa sempre. Anche in mezzo ai problemi e alle sofferenze, questa certezza alimenta la speranza e il coraggio».

Mettersi in discussione per accogliere l’invito alla gioia a noi rivolto dal Signore

Conclude il Pontefice:«Ma per accogliere l’invito del Signore alla gioia, occorre essere persone disposte a mettersi in discussione. Cosa significa questo? Proprio come coloro che, dopo aver ascoltato la predicazione di Giovanni il Battista, gli chiedono: tu predichi così, e noi, “che cosa dobbiamo fare?”. Io cosa devo fare? Questa domanda è il primo passo per la conversione che siamo invitati a compiere in questo tempo di Avvento. Ognuno di noi si domandi: cosa devo fare? Una cosa piccolina, ma “cosa devo fare?”. E la Vergine Maria, che è nostra madre, ci aiuti ad aprire il nostro cuore al Dio-che-viene, perché Egli inondi di gioia tutta la nostra vita».

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