Papa Francesco, Regina Coeli: “Gesù ci chiede di amarci con il suo amore che lo Spirito Santo infonde in noi”

Oggi Papa Francesco, come di consueto, ha celebrato il Regina Coeli di domenica 19 maggio 2019, trasmesso in diretta nel programma A sua immagine!

Papa Francesco: Angelus e Santa Messa di Pasqua di domenica 12 aprile 2020

Oggi Papa Francesco ha celebrato il Regina Coeli di domenica 19 maggio 2019, trasmesso come sempre all’interno del programma A sua immagine, che oggi ha parlato del tema dell’accoglienza nei confronti di chi vive situazioni di fragilità. Si parte dal film “Solo cose belle”, ispirato all’opera di don Oreste Benzi e alla sua comunità Papa Giovanni XXIII, dove si raccontano le mille vie dell’accoglienza, attraverso l’esperienza di una casa famiglia.

Si sono affrontate le storie di uomini e donne che, grazie a chi li ha accolti, accompagnati e amati, hanno avuto la possibilità di ricostruire la propria dignità e speranza. Ad esempio i ragazzi che un sacerdote cerca di salvare e alcune vittime del caporalato che lavorano in una fabbrica a Foggia, grazie a un progetto della Caritas. In studio con Lorena Bianchetti, sono stati ospiti della giornata don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, Giuseppina Di Girolamo, direttrice Caritas di Foggia e Maria Cristina e Luca, marito e moglie che hanno scelto di aiutare persone emarginate e in difficoltà.

La Santa Messa dalla Cattedrale di Chioggia e il Regina Coeli di oggi domenica 19 maggio 2019.

Come di consueto alle 10.55, c’è stata la Santa Messa, sempre in diretta su Rai 1: la celebrazione eucaristica verrà trasmessa dalla Cattedrale di Chioggia (VE). Alle 12.00 si trasmetterà , come ogni domenica, il Regina Coeli recitato da Papa Francesco in piazza San Pietro.

Ci spiega così il Pontefice nel Regina Coeli di oggi domenica 19 maggio 2019: «Il Vangelo di oggi ci conduce nel Cenacolo per farci ascoltare alcune delle parole che Gesù rivolse ai discepoli nel “discorso di addio” prima della sua passione. Dopo aver lavato i piedi ai Dodici, Egli dice loro: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri“. Ma in che senso Gesù chiama “nuovo” questo comandamento? Perché sappiamo che già nell’Antico Testamento Dio aveva comandato ai membri del suo popolo di amare il prossimo come sé stessi. Gesù stesso, a chi gli chiedeva quale fosse il più grande comandamento della Legge, rispondeva che il primo è amare Dio con tutto il cuore e il secondo amare il prossimo come sé stessi.

Allora, quale è la novità di questo comandamento che Gesù affida ai suoi discepoli? Perché lo chiama “comandamento nuovo”? L’antico comandamento dell’amore è diventato nuovo perché è stato completato con questa aggiunta: «come io ho amato voi», «amatevi voi come io vi ho amato». La novità sta tutta nell’amore di Gesù Cristo, quello con cui Lui ha dato la vita per noi. Si tratta dell’amore di Dio, universale, senza condizioni e senza limiti, che trova l’apice sulla croce. In quel momento di estremo abbassamento, in quel momento di abbandono al Padre, il Figlio di Dio ha mostrato e donato al mondo la pienezza dell’amore. Ripensando alla passione e all’agonia di Cristo, i discepoli compresero il significato di quelle sue parole: “Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

Papa Francesco nel Regina Coeli di oggi spiega il nuovo comandamento di Gesù!

Prosegue il Pontefice: “Gesù ci ha amati per primo, ci ha amati nonostante le nostre fragilità, i nostri limiti e le nostre debolezze umane. È stato Lui a far sì che diventassimo degni del suo amore che non conosce limiti e non finisce mai. Dandoci il comandamento nuovo, Egli ci chiede di amarci tra noi non solo e non tanto con il nostro amore, ma con il suo, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori se lo invochiamo con fede. In questo modo – e solo così – noi possiamo amarci tra di noi non solo come amiamo noi stessi, ma come Lui ci ha amati, cioè immensamente di più. Dio infatti ci ama molto di più di quanto noi amiamo noi stessi. E così possiamo diffondere dappertutto il seme dell’amore che rinnova i rapporti tra le persone e apre orizzonti di speranza. Gesù sempre apre orizzonti di speranza, il suo amore apre orizzonti di speranza. Questo amore ci fa diventare uomini nuovi, fratelli e sorelle nel Signore, e fa di noi il nuovo Popolo di Dio, cioè la Chiesa, nella quale tutti sono chiamati ad amare Cristo e in Lui ad amarsi a vicenda.

L’amore che si è manifestato nella croce di Cristo e che Egli ci chiama a vivere è l’unica forza che trasforma il nostro cuore di pietra in cuore di carne; l’unica forza capace di trasformare il nostro cuore è l’amore di Gesù, se noi pure amiamo con questo amore. E questo amore ci rende capaci di amare i nemici e perdonare chi ci ha offeso. Io vi farò una domanda, ognuno risponda nel suo cuore. Io sono capace di amare i miei nemici? Tutti abbiamo gente, non so se nemici, ma che non va d’accordo con noi, che sta “dall’altra parte”; o qualcuno ha gente che gli ha fatto del male… Io sono capace di amare quella gente? Quell’uomo, quella donna che mi ha fatto del male, che mi ha offeso? Sono capace di perdonarlo? Ognuno risponda nel suo cuore.

L’amore di Gesù ci fa vedere l’altro come membro attuale o futuro della comunità degli amici di Gesù; ci stimola al dialogo e ci aiuta ad ascoltarci e conoscerci reciprocamente. L’amore ci apre verso l’altro, diventando la base delle relazioni umane. Rende capaci di superare le barriere delle proprie debolezze e dei propri pregiudizi. L’amore di Gesù in noi crea ponti, insegna nuove vie, innesca il dinamismo della fraternità. La Vergine Maria ci aiuti, con la sua materna intercessione, ad accogliere dal suo Figlio Gesù il dono del suo comandamento, e dallo Spirito Santo la forza di praticarlo nella vita di ogni giorno”, conclude il Pontefice il Regina Coeli di oggi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore